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C’è un filo conduttore che rende il Radical Optimism Tour di Dua Lipa un’esperienza diversa da qualsiasi altro live pop: la capacità di trasformare ogni tappa in un omaggio alla città che la ospita. In ciascuna data, dopo il set principale, la popstar introduce una cover locale o simbolica, spesso accompagnata da un artista a sorpresa.
Questa formula, che mescola curiosità, rispetto per la storia musicale americana e puro spettacolo, ha reso la leg nordamericana del tour un viaggio attraverso i generi e le generazioni, unendo disco, soul, indie e rock alternativo.

Los Angeles: duetti leggendari con Gwen Stefani e Lionel Richie

Le serate californiane al Kia Forum sono state tra le più memorabili. Dua Lipa ha reso omaggio alla scena pop-rock di Los Angeles eseguendo “Don’t Speak” dei No Doubt insieme a Gwen Stefani, in un incontro che ha infiammato il pubblico e i social.

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Ma non è tutto: nella terza notte al Forum, è salita sul palco una leggenda vivente, Lionel Richie, per un’energica versione di “All Night Long”. Il momento, condiviso da migliaia di fan sui social, ha mostrato la perfetta sintonia tra due generazioni di performer e l’amore di Dua per la tradizione soul e funk americana.

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San Francisco: il tributo al rock della Bay Area

A San Francisco la cantante britannica ha scelto di attraversare le epoche del rock locale: prima con “Piece of My Heart”, reso celebre da Janis Joplin, poi con “Wake Me Up When September Ends”, interpretata insieme a Billie Joe Armstrong dei Green Day.

Due performance che hanno emozionato i fan californiani, confermando la versatilità vocale di Dua Lipa e la sua voglia di confrontarsi con icone di generi lontani dal suo pop elegante e raffinato.

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Chicago: la magia di “September”

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Nella città del soul e del funk, Dua Lipa non poteva che omaggiare gli Earth, Wind & Fire con una trascinante versione di “September”. Un momento di pura energia, tra cori, luci calde e un pubblico che ha cantato ogni parola. La scelta di un brano così iconico per Chicago è una dichiarazione d’amore verso la musica che ha fatto ballare intere generazioni.

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New York: funk e soul nel tempio del pop

Al Madison Square Garden, Dua Lipa ha regalato al pubblico due serate da ricordare. Nella prima, ha condiviso il palco con Nile Rodgers, leggenda dei Chic, per una cover esplosiva di “Le Freak”, riportando la disco funk al suo luogo d’origine. Nella seconda, l’ospite speciale è stato Lenny Kravitz, con cui Dua ha duettato in “It Ain’t Over ’til It’s Over”, brano intriso di soul e romanticismo.

Tra i tributi “minori” ma comunque apprezzati, si segnalano le interpretazioni di “No One” di Alicia Keys e “One Way or Another” dei Blondie, due simboli diversissimi della scena newyorkese.

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Seattle: chiusura indie con Ben Gibbard

Per la tappa finale del tour nordamericano, Dua Lipa ha scelto la strada dell’intimità. Sul palco di Seattle ha eseguito “I Will Follow You into the Dark” dei Death Cab for Cutie insieme al frontman Ben Gibbard, regalando un momento di pura emozione.

Un’esibizione spoglia e delicata, che ha sorpreso chi si aspettava un finale esplosivo: Dua ha preferito un gesto di rispetto e connessione con la scena indie americana, chiudendo la leg con una nota di malinconia e gratitudine.

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Un tour che celebra la musica di ieri e di oggi

Con questa serie di omaggi, Dua Lipa ha dimostrato di essere più di una popstar da classifica: una curatrice di emozioni musicali. Ogni cover non è solo una sorpresa, ma una dichiarazione di appartenenza e rispetto per i suoni che hanno formato la cultura musicale americana.

Prossime tappe: il tour continua in America Latina

Dopo la chiusura a Seattle, Dua Lipa porterà il Radical Optimism Tour in America Latina. Le tappe confermate includono Città del Messico, Bogotá, Buenos Aires, Santiago del Cile e São Paulo, dove l’artista promette nuove sorprese e — con ogni probabilità — nuovi omaggi alle culture musicali locali.

Se il Nord America è stato un tributo alle radici del pop e del rock, la leg latina si preannuncia come un incontro tra ritmo e passione, in perfetto stile Dua Lipa.

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Susanna Staiano
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