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Liam Gallagher è tornato a far parlare di sé, e questa volta non per un nuovo album solista o per una delle sue classiche battute taglienti, ma per una dichiarazione che ha colpito tutti i fan degli Oasis. Quando gli è stato chiesto se nel 2026 fosse finalmente previsto qualcosa per celebrare gli anniversari legati alla band, Liam ha risposto con poche parole, nette e inequivocabili: «It’s not happening». Una frase semplice, ma abbastanza per riaccendere dubbi, discussioni e inevitabilmente nuove teorie su un tour nel 2026.

Oasis 2026: dopo la reunion, Liam Gallagher chiude a nuovi progetti

Quando è arrivata la notizia della reunion degli Oasis, il mondo del britpop è esploso di entusiasmo. Per mesi sembrava che l’impossibile fosse finalmente accaduto: Liam e Noel Gallagher di nuovo insieme, un evento che milioni di fan aspettavano da quindici anni. Non solo: era stato proprio Liam ad alimentare le speranze, lasciando intendere che il ritorno non si sarebbe limitato a una singola occasione. Prima accennava a nuove date in arrivo, poi ribadiva pubblicamente che la volontà di tornare in tour c’era, eccome. L’unico ostacolo, diceva, era che la decisione finale non dipendeva esclusivamente da lui.

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Per settimane la narrazione ufficiale lasciava immaginare un clima di cauto ottimismo. Una fase di “valutazioni interne”, come spesso succede nei grandi rientri sulle scene. Una prudenza diplomatica che, in realtà, sembrava nascondere una trattativa con più possibilità che rischi.

Ma oggi lo scenario cambia di nuovo, e lo fa con la secchezza tipica dei Gallagher.

La nuova frenata: “Mi spiace, non faremo niente nel 2026”

Con un messaggio diretto ai fan su X, Liam Gallagher ha spento in un attimo l’ondata di aspettative che lui stesso aveva contribuito ad accendere:  «Mi spiace, non faremo niente nel 2026. It’s not happening.»

Parole che arrivano come una doccia gelata, soprattutto perché seguono una fase in cui la reunion era sembrata non solo possibile, ma addirittura avviata verso una seconda vita. Chi sperava in un tour mondiale, in nuove date celebrative o in un ritorno strutturato si trova ora davanti a un muro.

Il frontman è stato chiaro: nessun progetto, nessuna sorpresa in cantiere, nessun rilancio. Il 2026, almeno allo stato attuale, sarà un anno vuoto per gli Oasis.

Una presa di posizione che non lascia spazio a interpretazioni immediate, anche se con Liam bisogna sempre mantenere un margine di dubbio.

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Perché la smentita pesa più delle precedenti speranze

Questa frenata ha un peso diverso dalle tante dichiarazioni contraddittorie dei Gallagher nel corso degli anni. E il motivo è semplice: arriva dopo la reunion, non prima. Una volta riaccesa la macchina Oasis, immaginare un proseguimento naturale era quasi spontaneo. Lo stesso Liam aveva parlato di nuove possibilità, lasciando intendere che fosse più una questione di logistica e decisioni interne che di volontà artistica.

La sua inversione a U, quindi, sembra più ragionata di quanto possa apparire. Potrebbe significare che:

  • le trattative non hanno raggiunto un equilibrio;
  • Noel, più cauto e sempre meno incline ai grandi palcoscenici nostalgici, non ha dato il via libera;
  • il progetto della reunion potrebbe essere stato pensato come evento unico, senza piani a lungo termine;
  • le pressioni commerciali e organizzative non hanno trovato un punto d’incontro.

In altre parole, il freno di Liam appare come la comunicazione finale di un processo già chiuso dietro le quinte.

Tour Oasis 2026: tra sogni sospesi e realtà

Il 2026 sarebbe stato l’anno perfetto per celebrare un nuovo capitolo: ricorrenze simboliche, anniversari storici, un’eredità musicale immensa da valorizzare. È normale, quindi, che i fan si aspettassero qualcosa che andasse oltre la singola reunion.

Eppure, secondo Liam, il prossimo anno non riserverà nulla di tutto ciò. Nessuna tournée celebrativa, nessun pacchetto di nuove date, nessun annuncio clamoroso.

È una posizione definitiva? Nel mondo dei Gallagher, nulla lo è mai davvero. Liam, impulsivo per natura, ha spesso cambiato opinione nel giro di poche settimane. Noel, più razionale, segue logiche molto diverse e potrebbe rivalutare il progetto se le condizioni artistiche e personali tornassero favorevoli.

Ma allo stato attuale, il quadro è semplice e drastico: il futuro immediato degli Oasis è congelato.

La porta è davvero chiusa? 

In fondo, con gli Oasis funziona sempre allo stesso modo: una speranza che nasce, una smentita che arriva puntuale, un’attesa che si riaccende non appena uno dei due fratelli apre uno spiraglio. È un ciclo infinito, quasi una tradizione familiare.

E forse, davanti all’ennesimo stop, l’unica reazione sensata è prenderla con filosofia. Come direbbero loro stessi, magari con un mezzo sorriso e un po’ di autoironia: don’t look back in anger… almeno finché non arriva il prossimo annuncio.

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Susanna Staiano
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