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Bad Bunny Super Bowl 2026: la notizia è ufficiale. Roc Nation, NFL e Apple Music hanno annunciato che la superstar portoricana sarà l’assoluto protagonista dell’Halftime Show del Super Bowl LX, in programma l’8 febbraio 2026 al Levi’s Stadium di Santa Clara, California. Una conferma che segna un momento storico non solo per la carriera dell’artista, ma per l’intera cultura latina.

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L’annuncio e la reazione di Bad Bunny

L’annuncio è arrivato domenica 28 settembre e ha già scatenato entusiasmo in tutto il mondo. Bad Bunny ha celebrato la notizia con un post su Instagram, in cui appare seduto su un palo della porta piantato sulla spiaggia, mentre suona la sua iconica Callaita. «Quello che provo va oltre me stesso – ha dichiarato – è per coloro che sono venuti prima di me, per la mia gente, la mia cultura e la nostra storia. Dite a vostra nonna che saremo il Halftime Show del Super Bowl

Parole che confermano il peso simbolico di questa scelta, capace di trasformare lo show più seguito al mondo in un palcoscenico globale per la cultura portoricana e latina.

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Jay-Z: “Bad Bunny è fonte di ispirazione”

Il fondatore di Roc Nation, Jay-Z, ha sottolineato il valore di questa decisione: «Ciò che Benito ha fatto e continua a fare per Porto Rico è davvero fonte di ispirazione. Siamo onorati di averlo sul palco più grande del mondo». Un riconoscimento che consolida Bad Bunny come uno degli artisti più influenti della scena mondiale.

La scelta arriva dopo le polemiche sugli USA

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Curiosamente, l’annuncio del Super Bowl arriva poche settimane dopo che Bad Bunny aveva dichiarato di non voler fare concerti negli Stati Uniti. Intervistato dalla rivista i-D, l’artista aveva spiegato che la sua decisione era legata al clima politico e alle politiche anti-immigrazione: «Ci sono molti motivi per cui non mi esibirò negli Stati Uniti, e nessuno ha a che vedere con l’odio. Amo connettermi con i latini che vivono lì. Ma avremmo rischiato di trovare l’ICE appostata fuori dallo stadio».

Cos’è l’ICE e perché fa discutere

La United States Immigration and Customs Enforcement (ICE) è l’agenzia federale che si occupa di controllare l’immigrazione e deportare chi risiede illegalmente negli USA. Dopo la rielezione di Donald Trump nel 2024, le retate dell’ICE contro i migranti sudamericani sono aumentate drasticamente, alimentando tensioni e proteste in tutto il Paese.

Bad Bunny e l’impegno politico

All’inizio del 2025, Bad Bunny si è schierato apertamente contro i metodi utilizzati dall’ICE, pubblicando anche un video (poi rimosso) in cui si denunciavano retate e abusi. Il cantante è diventato così un punto di riferimento non solo musicale, ma anche politico, sostenendo attivamente le manifestazioni contro le politiche di Trump. Emblematico il “No Kings Day” del 14 giugno 2025, quando migliaia di persone hanno protestato in oltre duemila città americane.

Un Halftime Show che sarà molto più di un concerto

Alla luce di questo contesto, la presenza di Bad Bunny sul palco del Super Bowl 2026 assume un valore ancora più forte. Non si tratterà soltanto di uno spettacolo musicale, ma di un momento di rappresentanza e resistenza culturale. La sua performance potrebbe segnare un punto di svolta nel rapporto tra musica latina, politica e mainstream americano.

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Susanna Staiano
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Dal rifiuto dei concerti in USA al palco del Super Bowl: Bad Bunny spiazza tutti
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