Eurovision 2026 a rischio: Irlanda e altri 5 paesi minacciano il ritiro se Israele sarà confermato in gara
L’Eurovision 2026 rischia di trasformarsi in un evento segnato dalle tensioni geopolitiche. Dopo la decisione dell’Irlanda, altri cinque paesi hanno minacciato di ritirarsi dalla competizione qualora fosse confermata la partecipazione di Israele.
L’Irlanda apre la frattura, altri paesi la seguono
L’emittente irlandese RTÉ ha annunciato che Dublino non prenderà parte all’Eurovision 2026 “se la partecipazione di Israele verrà confermata”. Una posizione netta che arriva da un paese simbolico per la kermesse, detentore del record di sette vittorie, a pari merito con la Svezia.
Alla presa di posizione irlandese si sono uniti, nelle ultime ore, anche Paesi Bassi, Spagna, Slovenia e Islanda, che hanno dichiarato di essere pronti a ritirarsi in caso di presenza israeliana.
Le origini della polemica: l’appello del vincitore 2025
La questione non è nuova. Già a maggio, JJ, vincitore dell’Eurovision 2025, aveva chiesto l’esclusione di Israele, dichiarando:
“È molto deludente vedere Israele ancora partecipare alla competizione. Vorrei che l’Eurovision si tenesse a Vienna senza Israele. Ma la decisione spetta all’EBU”.
Le sue parole avevano acceso un dibattito che oggi si traduce in un rischio concreto di boicottaggio.
La posizione dell’EBU: tra neutralità e pressioni politiche
L’Unione Europea di Radiodiffusione (EBU), che organizza la manifestazione, ha affermato di comprendere le preoccupazioni legate al conflitto in Medio Oriente, ma non ha ancora preso una decisione definitiva.
Martin Green, direttore dell’EBU, ha spiegato:
“Stiamo ancora consultando tutti i membri per raccogliere opinioni su come gestire la partecipazione e le tensioni geopolitiche attorno all’Eurovision Song Contest”.
Eurovision 2026 tra musica e geopolitica
Sebbene l’Eurovision si presenti da sempre come una competizione apolitica, la realtà dimostra il contrario: la musica diventa spesso riflesso delle tensioni internazionali.
Un precedente significativo risale al 2022, quando la Russia fu esclusa dopo l’invasione dell’Ucraina. In quell’occasione l’EBU giustificò la decisione affermando che la presenza di Mosca avrebbe potuto “portare discredito alla manifestazione”. Da allora la Russia non è più tornata in gara, e l’edizione 2022 fu vinta dalla Kalush Orchestra ucraina.
Vienna 2026: un’edizione già segnata dalle tensioni
L’Eurovision 2026 si svolgerà a Vienna, in Austria, dal 12 al 16 maggio. Un appuntamento attesissimo che rischia, però, di partire con una spaccatura profonda.
Sei paesi hanno già messo le carte in tavola: o Israele resta fuori, o saranno loro a non presentarsi. Una sfida politica che, ancora una volta, mette in discussione la natura dell’Eurovision, sempre più sospeso tra musica, identità e geopolitica.