Cos’è lo slap per il basso elettrico
La tecnica slap per il basso elettrico è una delle espressioni più spettacolari e ritmicamente coinvolgenti che un bassista possa padroneggiare. Contraddistinta da suoni incisivi, brillanti e percussivi, lo slap ha rivoluzionato il ruolo del basso elettrico, trasformandolo da semplice strumento d’accompagnamento a protagonista del groove. Ma da dove nasce questa tecnica? Chi l’ha inventata? E soprattutto: come si impara?
In questo articolo esploreremo in dettaglio le origini dello slap, i suoi padri fondatori, i principi fondamentali per iniziare e gli esercizi più efficaci per sviluppare padronanza e musicalità. Che tu sia un principiante curioso o un bassista in cerca di nuove ispirazioni, questo approfondimento ti guiderà passo dopo passo nel mondo dello slap.
Chi ha inventato lo slap per il basso
La tecnica dello slap, così come la conosciamo oggi sul basso elettrico, nasce negli anni ’60 all’interno del vivace panorama funk americano. Tuttavia, le sue radici affondano ancora più indietro nel tempo: già nei primi decenni del Novecento, contrabbassisti swing e rockabilly utilizzavano colpi percussivi sulle corde per enfatizzare il ritmo. Ma è con Larry Graham, bassista della band Sly & The Family Stone, che lo slap prende forma come linguaggio musicale distintivo.
Graham si ritrovò a suonare il basso elettrico per necessità: l’organo della band si era rotto e il batterista era andato via. Per sopperire alla mancanza della sezione ritmica, iniziò a imitare con le dita le parti di batteria: colpiva con il pollice le corde basse per simulare la cassa e strappava con l’indice le corde alte per imitare il rullante. Questa tecnica, percussiva e innovativa, gli permise di creare linee di basso incredibilmente ritmate e dinamiche. Nel 1969, Graham registrò con Sly & The Family Stone il brano “Thank You (Falettinme Be Mice Elf Agin)“, considerato il primo esempio discografico di slap bass.
Da quel momento la tecnica si è evoluta e diffusa, diventando la firma stilistica di numerosi grandi bassisti: Marcus Miller, Louis Johnson, Mark King (Level 42), Stanley Clarke e Victor Wooten, solo per citarne alcuni. Negli anni ’90 e 2000 lo slap ha continuato a prosperare grazie a musicisti come Alain Caron, Wojtek Pilichowski, Flea (Red Hot Chili Peppers), Les Claypool fino ad arrivare ai nostri giorni con Henrik Linder, Mohini Dey e il nostro Federico Malaman.
Come imparare la tecnica dello slap
Apprendere lo slap richiede una combinazione di precisione tecnica, ascolto ritmico e allenamento costante. A differenza di altre tecniche, lo slap impone al bassista una nuova concezione del suono: il basso diventa percussione, melodia e ritmo allo stesso tempo.
La tecnica si basa su due movimenti principali:
• Slap (o thumb): si colpisce la corda con il pollice della mano destra, in genere nella zona tra il pickup e la fine del manico. Il dito deve rimbalzare sulla corda generando un suono secco e profondo.
• Pop: si tira la corda verso l’alto con l’indice o il medio, rilasciandola di colpo per ottenere un attacco brillante e metallico.
L’efficacia dello slap non risiede solo nella potenza del colpo, ma nella sua precisione e nella gestione dei tempi. Lo slap può alternarsi a ghost notes (note percussive non intonate), pause e groove complessi, creando un fraseggio espressivo e ricco di dinamiche.
Impostazione della mano destra e della mano sinistra
Mano destra: forza, rilassatezza e controllo
L’impostazione corretta della mano destra è essenziale per eseguire lo slap con pulizia e controllo. Il pollice deve essere rilassato, pronto a colpire la corda con un movimento secco ma controllato. Il colpo deve essere gestito principalmente dal polso, non dal braccio, per garantire precisione e fluidità.
Alcuni bassisti, come Flea, usano il pollice in modo più verticale e percussivo, ma per chi inizia è consigliabile mantenere il dito parallelo al manico, per avere maggiore stabilità e accuratezza.
Per quanto riguarda il pop, l’indice e il medio si alternano per strappare le corde: in genere l’indice viene usato per le corde Mi, La e Re, mentre il medio si occupa del Sol. Tuttavia, con l’esperienza, ogni bassista può sviluppare un approccio personale.
Mano sinistra: muting e ghost notes
La mano sinistra gioca un ruolo chiave nel mutare le corde, ovvero nell’impedire che suonino quando non necessario, e nel produrre le ghost notes, piccoli colpi che danno ritmo ma non altezza precisa. È qui che entra in gioco il cosiddetto “left-hand slap”, una tecnica che consiste nel battere delicatamente la corda con le dita della mano sinistra senza premerla a fondo. Questi colpi ritmici arricchiscono notevolmente il groove e rendono lo slap ancora più efficace.
Un buon controllo della mano sinistra permette anche di evitare rumori indesiderati e di ottenere linee di basso più pulite, espressive e professionali.
Esercizi per iniziare
Per prendere confidenza con lo slap, è fondamentale partire con esercizi semplici ma mirati, che aiutino a sviluppare precisione, timing e coordinazione. Ecco tre esercizi consigliati da Roberto De Rosa che puoi anche scaricare in formato PDF!
Esercizio 1 – Slap su una corda
Il primo esercizio consiste nel colpire tutte le corde a vuoto con il pollice, per imparare ad adattare il movimento a ogni posizione. L’obiettivo è ottenere un suono costante, equilibrato e ben definito. Questo esercizio serve a “educare” il pollice al colpo secco e al rimbalzo corretto.
Esercizio 2 – Alternanza Slap + Pop
Suona la sequenza Slap – Pop – pausa – Slap – Pop, alternando il pollice sulla corda Mi e il pop sulla Re e, in seguito, colpendo col pollice la corda La e il pop sulla corda Sol. Questo esercizio sviluppa la coordinazione tra i due gesti fondamentali dello slap e ti abitua al salto tra corde distanti.
Esercizio 3 – Slap e pop con ghost notes
Una breve frase per allenare dinamica e musicalità:
Slap Mi – Pop Re – ghost notes (T+P) – Slap La – Pop Sol – ghost notes (T+P)
Questo esercizio introduce le ghost notes e obbliga a mantenere un timing preciso, oltre a sviluppare musicalità attraverso un mini groove in stile funk.
Ricorda: esegui ogni esercizio lentamente, curando ogni dettaglio del movimento. Solo quando i gesti diventano naturali e controllati, puoi aumentare la velocità.
Conclusioni
La tecnica dello slap per basso è molto più di un semplice effetto spettacolare: è un vero e proprio linguaggio musicale che unisce ritmo, dinamica ed espressività. Impararla richiede pazienza, ascolto attento e tanta pratica, ma i risultati ripagano ampiamente l’impegno.
Dalle origini funk con Larry Graham alla modernità virtuosistica di Victor Wooten o Federico Malaman, lo slap continua a ispirare generazioni di bassisti in tutto il mondo. Che tu voglia suonare groove classici o esplorare nuove frontiere del basso, padroneggiare lo slap ti aprirà un universo di possibilità creative.
Hai già provato a slappare? Quali groove famosi ti piacerebbe imparare? Facci sapere nei commenti!