annuncio

Se c’è uno strumento che incarna l’essenza della musica in modo primordiale e universale, quello è il tamburo africano. Non stiamo parlando di un singolo strumento, ma di un’intera famiglia di percussioni che ha attraversato millenni di storia, continenti e culture, fino ad approdare nei setup di producer, percussionisti e appassionati di world music di tutto il mondo.
Che tu sia un musicista alla ricerca di nuove texture sonore per le tue produzioni o semplicemente un curioso che vuole avvicinarsi al mondo delle percussioni etniche, questa guida ti accompagnerà alla scoperta dei tamburi africani più iconici e ti aiuterà a scegliere quello giusto per te!

Che cos’è e cosa si intende per tamburo africano?

Quando parliamo di “tamburo africano” entriamo in un territorio tanto affascinante quanto complesso. L’Africa, con le sue 54 nazioni e migliaia di etnie, ha sviluppato nel corso dei secoli una varietà incredibile di strumenti a percussione, ognuno con caratteristiche costruttive, tecniche esecutive e contesti d’uso specifici.

annuncio

In termini organologici, i tamburi africani appartengono principalmente alla famiglia dei membranofoni: strumenti che producono suono attraverso la vibrazione di una membrana (solitamente pelle animale) tesa su una cassa di risonanza. Il corpo può essere scavato da un unico tronco d’albero, costruito con doghe di legno assemblate, o modellato in terracotta, a seconda della tradizione locale e del periodo storico.

Ciò che rende speciali questi strumenti non è solo la loro costruzione artigianale, ma il ruolo centrale che hanno sempre avuto nelle società africane. Non erano semplici strumenti musicali, ma mezzi di comunicazione a distanza (i famosi “tamburi parlanti”), strumenti rituali per cerimonie religiose e accompagnamento per danze tradizionali. Alcuni tamburi erano (e sono tuttora) considerati sacri, suonati solo in occasioni speciali e da percussionisti iniziati.

Dal punto di vista tecnico, una caratteristica comune a molti tamburi africani è l’uso di sistemi di accordatura particolari. Mentre noi occidentali siamo abituati a tiranti metallici e chiavi per accordare, molti tamburi tradizionali utilizzano corde intrecciate, anelli per la tensione o sistemi a pressione che permettono di modulare l’intonazione anche durante l’esecuzione. Questa flessibilità timbrica è una delle ragioni per cui questi strumenti sono tanto espressivi e musicali.

Oggi, nell’era della globalizzazione musicale, il tamburo africano ha trovato nuova vita in contesti completamente diversi da quelli originari: dalla world music al jazz, dall’ambient elettronica ai sample library usati nella produzione contemporanea. Artisti come Zakir Hussain hanno portato le percussioni etniche sui palchi di tutto il mondo, mentre producer come Flying Lotus hanno campionato questi suoni integrandoli in beat futuristici.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da YouTube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Tamburo africano: ecco tutte le tipologie esistenti

Djembe

annuncio

Il djembe è probabilmente il tamburo africano più conosciuto al mondo, e non a caso. Originario dell’Impero Mandingo (attuale Guinea, Mali, Burkina Faso e Costa d’Avorio), questo strumento ha conquistato musicisti di ogni latitudine grazie alla sua incredibile versatilità e al suo range dinamico impressionante.

La forma è immediatamente riconoscibile: un calice con cassa di risonanza a coppa, scolpito tradizionalmente da un unico blocco di legno duro (spesso lenke o iroko), con una pelle di capra tesa sulla parte superiore. Il sistema di accordatura tradizionale usa corde intrecciate che corrono verticalmente lungo il corpo e si connettono a un anello di tensione alla base. Tirando queste corde si aumenta la tensione della pelle, alzando l’intonazione dello strumento.

Ciò che rende il djembe così speciale è la sua capacità di produrre tre suoni fondamentali ben distinti: il “bass” (colpo al centro con il palmo piatto, che produce un suono grave e profondo), il “tone” (colpo vicino al bordo con le dita piatte, che genera una nota piena e risonante) e lo “slap” (colpo secco sul bordo con le dita arcuate, che produce uno schiocco acuto e penetrante). 

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da YouTube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Talking Drum (Tama)

La talking drum è il più affascinante dal punto di vista tecnologico. Conosciuto anche come tama (in Senegal), kalangu (in Nigeria) o odondo (in Ghana), questo strumento ha la capacità unica di “parlare”, imitando le tonalità e i pattern melodici della lingua parlata.

La costruzione è geniale nella sua semplicità: due pelli (generalmente di lucertola o capra) sono tese alle estremità di un corpo a clessidra, di solito in legno intagliato, e collegate tra loro da corde di tensione che corrono lungo i fianchi dello strumento. Tenendo il tamburo sotto l’ascella e premendo le corde contro il corpo, il percussionista può variare la tensione delle pelli in tempo reale, modificando drasticamente l’intonazione mentre suona con una bacchetta ricurva.

Questa caratteristica rende il talking drum uno strumento melodico oltre che ritmico. Nelle culture Yoruba della Nigeria, esperti percussionisti riescono a replicare proverbi, nomi e persino intere frasi, sfruttando il fatto che molte lingue africane sono tonali (il significato delle parole cambia in base all’intonazione). 

Bougarabou

Il bougarabou è un tamburo della famiglia del djembe ma con caratteristiche proprie che lo rendono unico. Originario del Senegal, in particolare della regione della Casamance, questo strumento è tradizionalmente suonato in set di tre o quattro tamburi di dimensioni diverse, creando un ensemble melodico-ritmico completo.

A differenza del djembe, il bougarabou ha una forma più tubolare e allungata, con un diametro della pelle relativamente stretto rispetto all’altezza. Questo gli conferisce un suono più focalizzato e meno esplosivo del djembe, con un attacco morbido e un sustain prolungato che lo rende perfetto per creare tappeti ritmici e pattern melodici. Il suono è più “tonale” e meno “percussivo”.

La pelle usata è tipicamente di vitello, che produce un timbro più caldo e rotondo rispetto alla pelle di capra. Nel contesto tradizionale, il bougarabou accompagna danze e cerimonie, con il tamburo più grande che tiene la linea di basso e quelli più piccoli che tessono pattern poliritmici sopra.

Ashiko

L’ashiko è un tamburo a forma di cono troncato o frustum, con una silhouette che ricorda vagamente un vaso. Originario delle popolazioni Yoruba dell’Africa occidentale (Nigeria, Benin, Togo), questo strumento ha una storia antica ma è stato “riscoperto” negli anni ’60 e ’70 grazie al movimento di rinascita della cultura africana negli Stati Uniti.

La costruzione tradizionale prevede un corpo scavato da un tronco con una pelle di capra o vitello tesa sulla parte superiore, fissata con corde intrecciate o chiodi. La base è aperta, permettendo al suono di proiettarsi in modo direzionale. Questa caratteristica acustica rende l’ashiko particolarmente efficace in contesti di gruppo, dove può “tagliare” attraverso altri strumenti.

Il suono dell’ashiko si colloca a metà strada tra il djembe e il bougarabou: ha l’attacco definito del primo ma il calore tonale del secondo. La forma conica del corpo produce armonici diversi e un carattere sonoro distintivo. 

Dundun

Il dundun (o dunun) è in realtà una famiglia di tamburi bassi della tradizione mandinga, suonati con bacchette e utilizzati come fondamento ritmico in ensemble di percussioni. Sono i fratelli maggiori e più gravi del djembe, e insieme formano l’ossatura ritmica della musica tradizionale dell’Africa occidentale.

Esistono tipicamente tre taglie di dundun: il kenkeni (il più piccolo e acuto), il sangban (medio) e il dununba (il più grande e grave). Ogni tamburo ha due pelli, una per lato, e viene suonato con una bacchetta di legno sulla pelle superiore. Spesso, sulla pelle viene montata anche una campana di ferro (kenken) che viene percossa con un anello metallico tenuto nell’altra mano, creando pattern poliritmici complessi.

Il suono del dundun è profondo, risonante e ipnotico. I dundun mantengono il groove fondamentale, creando quella pulsazione che fa muovere i corpi. È l’equivalente africano della sezione ritmica basso-batteria nella musica occidentale. 

Come scegliere il tuo tamburo africano: ecco i migliori da poter acquistare

Scegliere il tuo primo tamburo africano dipende da diversi fattori: il tuo livello di esperienza, il budget a disposizione, il contesto d’uso (studio, live, session di gruppo) e soprattutto il tipo di suono che cerchi. Se sei alle prime armi, un djembe di fascia media rappresenta la scelta più versatile, mentre musicisti esperti potrebbero orientarsi verso strumenti artigianali o set completi per esplorare la complessità dei ritmi tradizionali. Ecco una selezione dei migliori modelli disponibili su Thomann.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da YouTube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Djembe economico ma di qualità: Thomann NN32 Djembe V2

Ottima opzione per chi cerca un djembe entry-level senza compromettere troppo sulla qualità del suono. Con il suo diametro di 32 cm (circa 12 pollici), offre un buon equilibrio tra portabilità e presenza sonora, con medi e alti precisi e un bass decente per la fascia di prezzo. Perfetto per iniziare senza investire cifre importanti.

Affiliate Links
Thomann NN32 Djembe V2
Thomann NN32 Djembe V2
Valutazione dei clienti:
(19)

Set Dundun XL con Stand: Terre Dundun Set XL Including Stand

Set completo di dundun in formato extra-large che include anche il supporto per il montaggio. Perfetto per chi cerca tamburi bassi con un suono particolarmente profondo e potente, ideale sia per ensemble tradizionali che per setup moderni dove servono frequenze basse impattanti.

Affiliate Links
Terre Dundun Set XL Including Stand
Terre Dundun Set XL Including Stand
Valutazione dei clienti:
(3)

Talking Drum versatile: Meinl ATD-L African Talking Drum

Talking drum di Meinl in formato large, perfetto per chi vuole sperimentare con il pitch bending e gli effetti vocali caratteristici di questo strumento. Ben costruito e rifinito, offre un buon range tonale e una suonabilità intuitiva anche per chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di tamburo. Il rapporto qualità-prezzo lo rende accessibile a tutti.

Affiliate Links
Meinl ATD-L African Talking Drum
Meinl ATD-L African Talking Drum
Valutazione dei clienti:
(23)

Ulteriori Informazioni:

*Questo articolo contiene link promozionali che ci aiutano a finanziare il nostro sito. Non preoccupatevi: il prezzo per voi rimane sempre lo stesso! Grazie per il vostro sostegno.

Edoardo Morena
HOT
or not?

Come valuti questo articolo?

Valutazione: Tuo: | ø:
Tamburo africano: cos'è, tipologie e quale acquistare
annuncio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *