Wolfgang Van Halen e il vuoto lasciato da Eddie: “Conservo i ricordi, non la musica”
Un’eredità troppo grande da ascoltare
Wolfgang Van Halen e il vuoto lasciato da Eddie: “Conservo i ricordi, non la musica” · Fonte: Passione Strumenti
Non è raro che i figli d’arte provino a staccarsi dal peso dei propri cognomi. Ma quando tuo padre è Eddie Van Halen, uno dei chitarristi più influenti del XX secolo, la sfida non è solo artistica: è emotiva.
Wolfgang Van Halen, oggi leader del progetto Mammoth WVH, ha dichiarato pubblicamente di non riuscire più ad ascoltare la musica della band che ha reso celebre suo padre. Non per rifiuto, ma per la profondità del dolore legato alla sua scomparsa.
“Per me non è musica: sono ricordi. E quei ricordi oggi fanno troppo male”.
Wolfgang Van Halen La scelta di camminare da solo
Fin dagli esordi, Wolfgang Van Halen ha evitato di cavalcare il nome Van Halen come scorciatoia verso il successo. La sua carriera solista, iniziata dopo anni passati come bassista della band del padre, è un tentativo di affermazione personale che si scontra continuamente con le aspettative del pubblico e dell’industria.
Eppure, ogni intervista, ogni performance, ogni nota suonata porta inevitabilmente con sé il confronto con Eddie. Un confronto che Wolfgang non cerca e che anzi prova a contenere con pudore, scegliendo di non esibirsi più nei brani storici dei Van Halen, se non in rare occasioni simboliche.
“Se un giorno Dave Grohl mi chiedesse di farlo, forse potrei. Ma in generale non è qualcosa che sento più di voler fare.”
Il silenzio condiviso con Alex Van Halen
La distanza dal repertorio dei Van Halen non è solo una scelta di Wolfgang. Anche Alex Van Halen, fratello di Eddie e batterista della band, si è ritirato in un silenzio quasi ascetico. Dopo aver venduto tutta la sua attrezzatura e aver pubblicato un’autobiografia personale, Alex sembra aver definitivamente chiuso con l’idea di un ritorno live, anche solo per un omaggio.
“Alex era già una persona riservata. Ora, senza Eddie, non ha più senso per lui tornare a suonare.”
Tra memoria e futuro: il ruolo degli strumenti
Se la musica dei Van Halen è diventata troppo dolorosa da ascoltare, gli strumenti restano un ponte affettivo tra padre e figlio. Lo dimostra l’ultimo singolo di Wolfgang, The End, in cui alcune parti sono state registrate con la leggendaria Frankenstein Strat: una scelta che non ha nulla di nostalgico, ma tutto di intimo.
“Quando la imbraccio, è come se papà fosse ancora lì, accanto a me.”
Il video del brano – con cameo di Slash, Myles Kennedy, zombie e un omaggio ironico a Hot For Teacher – è una dichiarazione d’intenti: Wolfgang Van Halen vuole andare avanti, ma senza rinnegare nulla. L’ironia e l’energia ci sono ancora, ma la malinconia è palpabile.
L’eredità Van Halen oggi
In un’epoca in cui molte band storiche puntano su reunion e celebrazioni nostalgiche, la scelta di non portare avanti il brand Van Halen è un atto controcorrente. Una decisione che, nel suo silenzio, dice molto di più di qualsiasi tributo patinato.
Per Wolfgang, il vero omaggio a Eddie non è continuare a suonare i suoi brani, ma scrivere il proprio percorso, con sincerità e rispetto.
Ecco perché, per lui, l’eredità più preziosa non è una canzone, ma un ricordo.
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