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In un momento in cui lo streaming musicale domina il mercato, YouTube paga 8 miliardi di dollari versati all’industria musicale tra luglio 2024 e giugno 2025.
L’annuncio, fatto da Lyor Cohen, Global Head of Music di YouTube, evidenzia come la piattaforma video stia consolidando la sua posizione come uno dei principali motori economici della musica globale.

Un nuovo traguardo per il modello YouTube

Lyor Cohen ha descritto il risultato come il frutto del cosiddetto twin-engine model, o modello a doppio motore, che combina ricavi pubblicitari e abbonamenti premium.
Questa formula consente a YouTube di generare introiti sia dal pubblico che guarda video gratuitamente con annunci, sia dagli utenti che pagano per servizi come YouTube Premium e YouTube Music, eliminando la pubblicità e offrendo funzionalità extra.

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Nel 2022 la piattaforma aveva comunicato pagamenti per circa 6 miliardi di dollari; nel 2023 la cifra era salita a 7.5 miliardi. Oggi, con 8 miliardi di dollari, YouTube conferma una crescita costante, segno che la musica video è più viva che mai.

Oltre 2 miliardi di utenti e 125 milioni di abbonati

Secondo i dati ufficiali, oltre 2 miliardi di utenti loggati guardano video musicali ogni mese su YouTube.
Il servizio conta anche più di 125 milioni di abbonati Premium e Music, inclusi i periodi di prova. Questi numeri mostrano che la piattaforma non è solo un archivio di clip e video, ma un vero e proprio hub musicale globale, dove la scoperta, la promozione e la monetizzazione convivono in un ecosistema integrato.

Per molti artisti, YouTube rappresenta la principale fonte di visibilità: è il luogo in cui vengono lanciati singoli, anteprime e performance live. La componente video aggiunge valore narrativo e identitario alla musica, offrendo esperienze visive sempre più curate.

YouTube contro Spotify: due modelli, un solo obiettivo

Il confronto con Spotify è inevitabile. La piattaforma audio svedese ha dichiarato nel 2024 di aver distribuito circa 10 miliardi di dollari all’industria musicale, mantenendo il primato assoluto nei pagamenti. Tuttavia, YouTube si sta rapidamente avvicinando, e secondo Cohen l’obiettivo è chiaro: diventare “la prima fonte di entrate per l’industria musicale mondiale”.

La differenza principale sta nel formato:

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  • Spotify si concentra sull’audio puro, con un ascolto continuo e passivo.
  • YouTube unisce musica e video, puntando su un’esperienza più coinvolgente e visiva, spesso guidata da contenuti generati dagli utenti (user-generated content).

Questa combinazione moltiplica le opportunità di monetizzazione, trasformando ogni video – anche una semplice cover o un tutorial – in un potenziale flusso di royalties.

I benefici per artisti, etichette e creator

Il dato degli 8 miliardi non è solo un numero da record, ma un segnale importante per l’intero ecosistema musicale. Etichette, editori, autori e produttori beneficiano dei pagamenti diretti di YouTube, che continua a perfezionare le sue politiche di content ID e di tutela dei diritti.

Per gli artisti indipendenti e i bedroom producer, la piattaforma rappresenta una vetrina accessibile per monetizzare anche con produzioni a basso budget. La crescita dei YouTube Shorts ha poi ampliato ulteriormente le possibilità di diffusione dei brani, soprattutto tra i più giovani.

L’equilibrio, tuttavia, resta delicato: non tutti i guadagni arrivano direttamente agli artisti, poiché i ricavi vengono distribuiti attraverso etichette e intermediari. Ma la direzione è chiara: YouTube sta lavorando per aumentare la trasparenza e migliorare la ripartizione dei compensi.

La forza del contenuto visivo nella musica moderna

Oggi, la componente visiva è cruciale per la promozione musicale. Un videoclip, una sessione live o un video backstage sono strumenti fondamentali per creare connessione con il pubblico. L’evoluzione dell’algoritmo di YouTube, sempre più orientato a valorizzare l’engagement autentico (like, commenti, tempo di visione), favorisce chi sa raccontare la musica anche con le immagini.

Per questo, artisti e produttori dovrebbero considerare YouTube non solo come canale promozionale, ma come parte integrante della strategia artistica.
Chi lavora nel settore degli strumenti musicali, ad esempio, può sfruttare la piattaforma per mostrare performance, test di strumenti o tutorial, contribuendo a una maggiore visibilità del proprio marchio e del proprio stile sonoro.

Sfide e prospettive

Nonostante la crescita, ci sono ancora sfide aperte:

  • Trasparenza dei pagamenti: non sempre è chiaro quanto riceva effettivamente il singolo artista.
  • Dipendenza dall’advertising: la pubblicità rimane un pilastro, ma anche un rischio in caso di rallentamento del mercato.
  • Competizione crescente: con oltre 2 miliardi di utenti, la visibilità richiede costanza, qualità e strategie di engagement.

Con 8 miliardi di dollari versati in un solo anno, YouTube conferma il suo ruolo di protagonista, YouTube resta la piattaforma più versatile per chi vuole unire musica, immagine e community. È un ponte tra il mondo dell’intrattenimento e quello dell’industria musicale, capace di valorizzare anche i contenuti più sperimentali.

Ulteriori Informazioni:

Susanna Staiano
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YouTube svela il pagamento record: 8 miliardi all’industria musicale
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