a cura di Riccardo Ierardi | Tempo di lettura approssimativo: 5 minuti
Tutto sui rudimenti per batteria: guida introduttiva per batteristi

Tutto sui rudimenti per batteria: guida introduttiva per batteristi  ·  Fonte: Passione Strumenti

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I rudimenti per batteria rappresentano il fondamento tecnico e musicale su cui si costruisce l’intero linguaggio del batterista. Non si tratta semplicemente di esercizi ripetitivi, ma di vere e proprie “parole” ritmiche che, una volta assimilate, consentono al musicista di articolare frasi musicali, migliorare il controllo, la velocità, la precisione e l’espressività. In questa guida, esploreremo cosa sono i rudimenti, quanti ne esistono, quali sono i principali, come affrontarne lo studio e quale strumentazione è necessaria per iniziare.

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Ulteriori informazioni

Quanti sono i rudimenti per batteria

La classificazione dei rudimenti ha origini ben precise: nel 1933 la National Association of Rudimental Drummers (N.A.R.D.) codificò 26 rudimenti fondamentali, considerati allora imprescindibili per ogni batterista. Si trattava di una sorta di grammatica base, paragonabile alle scale per i chitarristi o ai vocalizzi per i cantanti. Questa prima codificazione fu un passaggio storico per la didattica della batteria, poiché offriva uno standard condiviso a livello internazionale.

Con il tempo, e grazie all’evoluzione musicale e tecnica dello strumento, nel 1961 la Percussive Arts Society (PAS) ampliò questo repertorio portandolo a 40 rudimenti ufficiali. Oggi si considera che il numero complessivo sia salito a circa 60, includendo nuove cellule ritmiche, variazioni dinamiche e strutture più complesse. In pratica, l’insieme dei rudimenti rappresenta un vocabolario ritmico in continua evoluzione, in grado di adattarsi a stili e approcci diversi.

I rudimenti per batteria più conosciuti

Nel video di riferimento, introduciamo 5 macro famiglie di rudimenti che ogni batterista dovrebbe conoscere. Si tratta di categorie fondamentali da cui derivano molteplici varianti e sviluppi, indispensabili sia per chi è agli inizi, sia per chi vuole approfondire la propria tecnica.

Il primo rudimento analizzato è il Single Stroke Roll, ovvero la successione di colpi alternati destra/sinistra. Un esercizio base che consente di lavorare su precisione, coordinazione e velocità. Una delle sue varianti più comuni è il “Single Stroke Four“, un gruppo di quattro colpi alternati che, studiato a diverse velocità, aiuta a rafforzare il controllo muscolare e il fraseggio.

Il secondo è il Double Stroke Roll, composto da due colpi consecutivi per mano. Questo rudimento prepara il batterista a strutture più articolate, tra cui il “Six Stroke Roll“, una cellula ritmica di sei colpi con accenti variabili. Studiare il Double Stroke Roll richiede pazienza e attenzione alla dinamica, in quanto le due note devono risultare bilanciate e fluide.

Segue il Paradiddle, una delle strutture più versatili dell’intero repertorio. L’ordine base è D-S-D-D / S-D-S-S (destra, sinistra, destra, destra ecc.). Questo rudimento è molto utile per sviluppare indipendenza e creatività nei groove, soprattutto se eseguito variando gli accenti e le dinamiche.

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Un altro rudimento essenziale è il Flam, che prevede due colpi ravvicinati: uno più debole e uno accentato. Si esegue facendo precedere il colpo principale da un colpo più leggero, con la mano opposta. Il “Flam Tap“, per esempio, è un ottimo esercizio per familiarizzare con questa tecnica e affinare l’effetto di “quasi unisono” che caratterizza il flam. La sfida sta nell’avvicinare il più possibile i due colpi, senza farli coincidere esattamente.

Infine, il Drag, molto simile al flam, ma con due colpi iniziali deboli anziché uno solo. L’accento arriva dopo questi due colpi preparatori, e l’esecuzione efficace del drag richiede un perfetto controllo della dinamica. Riccardo consiglia di iniziare con i due colpi distanziati e poi avvicinarli progressivamente fino a ottenere un effetto fluido e naturale.

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Come studiare i rudimenti per batteria

Lo studio dei rudimenti deve essere affrontato con metodo, consapevolezza e costanza. La prima cosa da fare è impostare una routine giornaliera di pratica su pad da allenamento o su superfici assorbenti. Riccardo suggerisce, ad esempio, l’uso di bacchette da marching band, più pesanti e lunghe rispetto a quelle standard. Queste aiutano a rinforzare il polso e migliorare la resistenza.

Un aspetto fondamentale da curare è la dinamica. Imparare a gestire gli accenti, ovvero i colpi più forti all’interno di una sequenza, permette di ottenere un fraseggio più musicale e articolato. Gli accenti sono l’equivalente del “tono” nel linguaggio parlato: rendono espressivo e personale ogni pattern ritmico.

Un’altra tecnica utile è quella del rebound, ovvero sfruttare il rimbalzo naturale della bacchetta per ottenere velocità e fluidità. Tuttavia, esistono anche esercizi opposti, come suonare su un cuscino (pratica utilizzata da Buddy Rich), per eliminare il rimbalzo e lavorare sulla forza e sul controllo puro del polso.

È molto importante variare gli accenti all’interno dei rudimenti per sviluppare un maggiore controllo e flessibilità. Cambiare la posizione dell’accento all’interno del “Six Stroke Roll“, ad esempio, permette di esplorare soluzioni ritmiche diverse e aumentare la propria versatilità.

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Drum set necessario

Per avvicinarsi allo studio dei rudimenti non è necessario possedere un set completo. Il punto di partenza ideale è un pad da allenamento, strumento economico e silenzioso che permette di concentrarsi sulla tecnica. A questo si possono aggiungere bacchette specifiche (come quelle da marching band usate nel video), utili per il potenziamento muscolare.

Il rullante è un altro strumento utile, soprattutto quando si passa all’applicazione dei rudimenti sul set. Tuttavia, è possibile ottenere ottimi risultati anche esercitandosi su superfici diverse, come un semplice cuscino, che annulla il rebound e forza il batterista a usare più attivamente il polso.

Una volta assimilati, i rudimenti devono essere trasportati sul drum set completo. Questo passaggio è essenziale per capire come integrare le figure studiate nei fill, nei groove e nei fraseggi. È qui che il batterista inizia a parlare con il proprio strumento, utilizzando un vocabolario solido e personale.

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Conclusioni

I rudimenti per batteria non sono soltanto esercizi tecnici, ma strumenti espressivi essenziali per ogni batterista. La loro padronanza permette di sviluppare un vocabolario personale, arricchire il fraseggio e migliorare ogni aspetto della propria performance. Con costanza, curiosità e un approccio metodico è possibile trasformare questi pattern in veri e propri alleati creativi. Seguiteci su Passione Strumenti per altri approfondimenti dedicati al mondo della batteria.

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