Il contrabbasso è molto più di un semplice strumento: è il fondamento su cui poggia gran parte della musica occidentale. Dalle orchestre sinfoniche al jazz, dal bluegrass al rock, questo gigante degli archi continua a evolversi mantenendo sempre il suo ruolo cruciale di supporto ritmico e armonico. Se stai pensando di avvicinarti a questo strumento affascinante o semplicemente vuoi saperne di più, questa guida ti accompagnerà dalla sua invenzione alle tecniche moderne, passando per i consigli pratici per scegliere il tuo primo contrabbasso.
Che cos’è il contrabbasso?
Il contrabbasso è il più grande e grave degli strumenti della famiglia degli archi. Con i suoi circa 180-190 cm di altezza totale e un’estensione che può arrivare fino al Do sotto il rigo del basso (16,35 Hz nella notazione scientifica), rappresenta il fondamento sonoro di qualsiasi formazione orchestrale o ensemble. Tuttavia, non fatevi ingannare dalle dimensioni: nonostante la sua imponenza fisica, il contrabbasso è uno strumento incredibilmente versatile e espressivo.
A differenza di violino, viola e violoncello che hanno quattro corde accordate per quinte, il contrabbasso standard ne ha quattro accordate per quarte: E1-A1-D2-G2 dal grave all’acuto. Esistono anche versioni a cinque corde che aggiungono un Do grave (C1) o un Si acuto (B2), particolarmente apprezzate nelle orchestre più moderne e nel jazz contemporaneo.
Anatomia del contrabbasso: corde, dimensioni e materiali
La costruzione di un contrabbasso è un’arte che combina tradizione secolare e innovazione tecnologica. Il corpo dello strumento è tipicamente realizzato in legni diversi: abete rosso per la tavola armonica (che deve essere elastica per vibrare efficacemente), acero per il fondo e le fasce laterali (più rigido per riflettere il suono). Il manico è solitamente in acero, mentre la tastiera può essere in ebano o altri legni duri.
Le dimensioni variano a seconda della taglia: i 3/4 sono i più comuni per gli adulti (circa 110-115 cm di cassa armonica), mentre esistono anche 4/4 completi, 1/2 e 1/4 per studenti più giovani. La scelta della taglia non dipende solo dall’altezza del musicista, ma anche dalla lunghezza delle braccia e dalla forza fisica.
Un aspetto tecnico spesso sottovalutato è l’action, ovvero la distanza tra le corde e la tastiera. Un’action troppo alta rende lo strumento difficile da suonare, mentre una troppo bassa causa ronzii e note morte. I liutai esperti sanno bene che l’action ideale varia tra i 6-8mm al 12° tasto per le corde gravi e 4-6mm per quelle acute.
Storia e il ruolo del contrabbasso nell’orchestra
Le origini del contrabbasso risalgono al XVI secolo, quando iniziò a evolversi dalla viola da gamba. Inizialmente chiamato “violone”, ha subito numerose trasformazioni prima di assumere la forma attuale. Un dettaglio curioso è che a differenza degli altri archi che hanno spalle dritte, molti contrabbassi mantengono le spalle spioventi, retaggio della famiglia delle viole da gamba.
Nel periodo barocco, il contrabbasso aveva principalmente una funzione di basso continuo, spesso raddoppiando la linea del violoncello un’ottava sotto. È stato con l’avvento dell’orchestra romantica che ha iniziato ad assumere un ruolo più indipendente. Compositori come Beethoven nella Nona Sinfonia e Berlioz nella Sinfonia Fantastica hanno iniziato a scrivere parti specifiche che sfruttavano le peculiarità timbriche dello strumento.
Il salto di qualità definitivo è arrivato con il jazz del Novecento. Musicisti come Jimmy Blanton (sentite qui sotto che assolo!), Ray Brown e successivamente Jaco Pastorius (anche se al basso elettrico) hanno dimostrato che il contrabbasso poteva essere molto più di un semplice supporto ritmico, trasformandolo in uno strumento solista a tutti gli effetti.
Impara a suonare il contrabbasso: trucchi e consigli
Iniziare con il contrabbasso può sembrare intimidatorio, ma con l’approccio giusto diventa un’esperienza gratificante. La prima sfida è fisica: la postura corretta è fondamentale per evitare problemi alla schiena e alle spalle. Il contrabbasso va tenuto leggermente inclinato verso il musicista, con l’endpin (il puntale) regolato all’altezza corretta.
La tecnica dell’archetto richiede pazienza e pratica costante. A differenza degli altri archi, l’archetto del contrabbasso può essere tenuto sia con l’impugnatura tedesca (palmo verso l’alto, simile all’impugnatura di una sega) che con quella francese (simile agli altri archi). La scelta dipende spesso dalla tradizione della scuola musicale e dal genere musicale: l’impugnatura tedesca offre una presa più stretta ed è preferita nelle orchestre, mentre quella francese garantisce maggiore agilità ed è spesso preferita nel jazz.
Per il pizzicato, tecnica fondamentale soprattutto nel jazz e nel bluegrass, è importante sviluppare la forza nelle dita. Il suono si ottiene pizzicando la corda con polpastrello e unghia, creando quel caratteristico “snap“, in grado di donare groove alla sezione ritmica.
Un trucco spesso trascurato è l’uso strategico delle corde a vuoto per facilitare i passaggi tecnici. Imparare a sfruttare le corde E-A-D-G come punti di ancoraggio può semplificare notevolmente l’esecuzione di brani complessi.
Come scegliere il tuo strumento a corda: legno, fondo, ponte e qualità
Scegliere un contrabbasso è un investimento importante che richiede attenzione a diversi fattori. Per i principianti, un buon strumento entry-level in compensato (plywood) può costare tra i 1.500 e 3.000 euro. Questi strumenti, pur non avendo la complessità timbrica dei contrabbassi in legno massello, offrono robustezza e un suono accettabile per iniziare.
Il salto qualitativo arriva con gli strumenti ibridi, che hanno la tavola armonica in legno massello e il resto in compensato, o completamente in legno massello. Qui la scelta del legno diventa cruciale: un abete europeo ben stagionato per la tavola può fare la differenza tra un suono aperto e brillante e uno ovattato. L’acero fiammato per il fondo non è solo una questione estetica: le diverse densità del legno influenzano significativamente il suono.
Il ponte è un componente spesso sottovalutato ma fondamentale. Un ponte ben intagliato e posizionato correttamente può trasformare completamente il suono di uno strumento. I ponti in acero con le classiche “reni” (i fori laterali) non sono solo decorativi: alleggeriscono la struttura permettendo una migliore trasmissione delle vibrazioni.
La meccanica è un altro aspetto cruciale. Le chiavi devono essere precise e fluide: meccaniche di qualità come quelle Schaller o Rubner garantiscono stabilità di accordatura anche durante lunghe sessioni di studio. Per chi suona spesso dal vivo, considerate l’installazione di un sistema di accordatura fine sulle corde, simile a quello del violino.
Un dettaglio tecnico importante è l’anima, un piccolo cilindro di abete posizionato all’interno dello strumento sotto. La sua posizione influenza drasticamente il suono: spostarlo di pochi millimetri può modificare timbro, diffusione e risposta dello strumento.


Contrabbasso elettrico: quali sono le differenze con quello classico?
L’evoluzione elettronica del contrabbasso ha aperto nuovi orizzonti sonori mantenendo l’essenza dello strumento acustico. Il contrabbasso elettrico, o electric upright bass (EUB), si presenta in diverse configurazioni: dallo strumento completamente solid-body a quello semi-acustico con cassa ridotta.
La principale differenza sta nel sistema di amplificazione. Mentre il contrabbasso acustico amplificato utilizza pickup magnetici o piezoelettrici applicati su uno strumento tradizionale, l’EUB è progettato fin dall’origine per funzionare elettricamente. Questo permette un maggiore controllo sul feedback e una maggiore versatilità sonora.
I pickup piezoelettrici, come quelli della Fishman o della Shadow, catturano le vibrazioni meccaniche delle corde e del ponte, mantenendo un suono più naturale. I pickup magnetici, simili a quelli delle chitarre elettriche, offrono un suono più “elettrico” e permettono l’uso di effetti come distorsioni e modulazioni.
Molti EUB moderni montano sistemi misti: un pickup piezoelettrico per il suono naturale e uno magnetico per una maggiore versatilità. Strumenti come l’NS Design CR o il BSX Bass combinano tecnologia digitale e tradizione, offrendo output MIDI per il controllo di sintetizzatori e campionatori.
La portabilità è un vantaggio indiscutibile: un EUB pesa tipicamente tra i 6-8 kg contro i 9-12 kg di un contrabbasso acustico, e molti modelli sono smontabili per il trasporto. Lo Yamaha Silent Bass SLB-300, ad esempio, si smonta completamente e entra in una borsa da trasporto.


Dal punto di vista tecnico, l’EUB permette l’uso di tecniche impossibili sull’acustico, come il tapping a due mani o l’uso di pinch-harmonic. Musicisti come Mark Egan e Steve Bailey sono stati pionieri di tecniche come queste, dimostrando che l’EUB non è solo un sostituto pratico del contrabbasso, ma uno strumento con una vera e propria identità sonora.
La scelta tra acustico ed elettrico dipende dal contesto musicale e dalle esigenze personali. Per il jazz tradizionale e la musica classica, il contrabbasso acustico rimane insostituibile. Per la fusion, il rock e la musica sperimentale, l’EUB offre possibilità creative uniche. Molti bassisti professionisti oggi possiedono entrambi, usandoli in base alle esigenze del repertorio.
In conclusione, il contrabbasso, nelle sue varie incarnazioni, continua a essere uno strumento in costante evoluzione. Dalla sua funzione tradizionale di fondamento armonico si è trasformato in uno strumento versatile capace di adattarsi a qualsiasi genere musicale. Che siate alle prime armi o musicisti esperti, il mondo del contrabbasso offre sempre nuove sfide e soddisfazioni, richiedendo solo passione, pazienza e pratica costante.
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