Ci sono incontri che cambiano una carriera per sempre. Per Jennifer Batten, quell’incontro avvenne nel 1987, quando ricevette la chiamata che avrebbe trasformato la sua vita: un’audizione per diventare la chitarrista di Michael Jackson, l’artista più famoso del pianeta.
“Michael è interessato. Puoi venire a provare con la band e prenderti un anno di pausa?” fu la proposta. E la risposta di Batten fu immediata: “Portatemi ovunque, per qualsiasi periodo di tempo”. Da lì iniziò un’avventura durata dieci anni, tra i palchi più grandi del mondo e momenti entrati nella storia della musica.
Dall’aula del Musicians Institute al palco del Re del Pop
Quando arrivò la chiamata, Jennifer stava insegnando al Musicians Institute di Los Angeles, dove si era trasferita nel 1984 per inseguire il sogno della musica. Fu proprio quella scuola a ricevere la richiesta di inviare due chitarristi per l’audizione di Jackson.
Batten fu una dei prescelti — e non immaginava che quel giorno avrebbe segnato l’inizio della sua leggenda personale.
“Chiesi quali brani imparare e quando fosse l’ultimo giorno utile per presentarmi. Volevo sfruttare ogni ora per memorizzare le parti,” ricorda. “Comprai anche il mio primo lettore CD per sentire meglio le sfumature rispetto alle cassette.”
Il dettaglio è rivelatore: Batten non lasciava nulla al caso. Il suo approccio era quello di una musicista meticolosa, pronta a tutto pur di dare il massimo.
Un’audizione diversa da tutte le altre
Il giorno dell’audizione, Jennifer si trovò davanti a una sorpresa: nessuna band, solo una telecamera.
L’unica istruzione ricevuta fu che il concerto avrebbe richiesto soprattutto funky rhythm guitar.
Così improvvisò qualche parte ritmica, poi passò a un assolo.
“Avevo lavorato con Michael Sembello a delle demo, e tra i brani c’era una mia versione tapping di Giant Steps di John Coltrane. Chiusi l’audizione suonando il solo di Beat It.”
Pochi giorni dopo, arrivò la chiamata: Michael Jackson l’aveva scelta.
Un anno di prove e di suoni da scolpire
Prima ancora di incontrare Jackson, Batten e la band trascorsero un mese intero a provare senza di lui.
“Gran parte del tempo lo passavamo a perfezionare i suoni” racconta. “Ogni dettaglio doveva essere impeccabile”.
Quando finalmente il Re del Pop si unì alle prove, iniziò la magia: l’unione tra la potenza della sua presenza scenica e la precisione tecnica e l’energia elettrica di Batten creò un mix esplosivo che avrebbe segnato la storia dei live pop.
Dal Bad Tour al Super Bowl: l’ascesa di un’icona
Con Michael Jackson, Jennifer Batten suonò in tre tour mondiali — Bad, Dangerous e HIStory — davanti a milioni di spettatori. Uno dei momenti più iconici? Il Super Bowl del 1993, quando il mondo intero la vide sul palco accanto a Jackson in una delle performance più viste della storia della TV.
Da quel punto, la sua carriera prese il volo: entrò nella band di Jeff Beck, pubblicò album solisti e divenne una figura di riferimento per le chitarriste di tutto il mondo, aprendo la strada a una nuova generazione di musiciste rock.
Jennifer Batten oggi: tra ispirazione e innovazione
Oggi Jennifer Batten è riconosciuta non solo per la sua tecnica impeccabile e il suo stile inconfondibile, ma anche per l’impatto che ha avuto nel ridefinire il ruolo della chitarra nel pop e nel rock.
Ha dimostrato che talento, preparazione e coraggio possono portare chiunque — uomo o donna — sui palchi più importanti del pianeta.
E quel suo motto, pronunciato con spontaneità durante la chiamata che cambiò tutto, resta ancora un manifesto di libertà artistica: “Take me anywhere for any length of time.”
Ulteriori Informazioni:
- “Michael Jackson era un manipolatore”: le confessioni di Priscilla Presley
- Pagina Ufficiale di Jennifer Batten
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