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La storia dei Radiohead è costellata di decisioni artistiche radicali, ma poche furono tormentate quanto quella di “Let Down”, il brano che oggi è considerato uno dei cuori pulsanti di OK Computer. In una recente intervista, Thom Yorke ha rivelato di essersi battuto con tutte le forze perché quella canzone non finisse sul disco. Ma il chitarrista Ed O’Brien non era disposto ad accettarlo e arrivò a minacciare di abbandonare la band se non fosse stata inclusa. È un aneddoto che racconta più di mille analisi sul fragile equilibrio creativo dei Radiohead e sulla loro capacità di mettere sempre l’arte davanti a tutto, anche al rischio della frattura personale.

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Il contesto creativo di OK Computer

Quando OK Computer vide la luce nel 1997, il panorama del rock stava cambiando. I Radiohead, reduci dal successo planetario di The Bends, si trovavano a un bivio: continuare sulla strada del rock melodico e chitarristico, oppure spingersi verso territori più sperimentali. Scelsero la seconda via, abbracciando un suono che fondeva distorsioni analogiche, inquietudine digitale e un lirismo sempre più astratto. L’album nacque in un clima di forte pressione artistica, con un gruppo deciso a superare se stesso ma consapevole del rischio di smarrirsi. Le sessioni di registrazione furono intense, segnate da contrasti di visione e da un perfezionismo estremo. In questo scenario, “Let Down” rappresentava un punto di tensione: troppo melodica per alcuni, troppo profonda per essere semplicemente accantonata.

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“Let Down”: rinascita di un brano incompreso

Nonostante non fosse stato scelto come singolo principale, “Let Down” ha vissuto una sorprendente seconda vita. Negli ultimi anni, complice la sua diffusione su TikTok e piattaforme di streaming, il brano è diventato virale tra le nuove generazioni. La sua malinconia sospesa e la delicatezza della voce di Yorke risuonano con una sensibilità contemporanea, fatta di fragilità e disillusione. La canzone, costruita su una complessa sovrapposizione di chitarre e sintetizzatori, alterna momenti di quiete e improvvise ondate emotive. Il testo parla di alienazione, di aspettative deluse e della sensazione di essere “schiacciati come un insetto a terra”. È una metafora potente, che cattura il disagio di chi osserva il mondo moderno con distacco e impotenza. Proprio per questa forza emotiva, Ed O’Brien la considerava “il cuore emotivo del disco”, un brano che rappresentava alla perfezione l’anima inquieta dei Radiohead.

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Il conflitto dietro le quinte

La frase di Thom Yorke — “I fought tooth and nail for it not to be on the record, but Ed was like, ‘If it’s not, I’m leaving’” — sintetizza l’intensità del dibattito interno. Yorke, pur avendo scritto la canzone, non la riteneva adatta alla visione complessiva di OK Computer. Temeva che “Let Down” spezzasse la coerenza concettuale del disco, troppo carica di pathos in un lavoro dominato da inquietudine e freddezza tecnologica. O’Brien, invece, vedeva in quel contrasto proprio la chiave emotiva del progetto. Per lui, escludere “Let Down” sarebbe stato come privare l’album di una parte essenziale della sua umanità.

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La tensione raggiunse livelli altissimi. Non si trattava solo di un disaccordo artistico, ma di una vera crisi identitaria: fino a che punto una band deve sacrificare la sensibilità individuale per mantenere una visione collettiva? La decisione finale, fortunatamente, fu di includere il brano, e oggi è difficile immaginare OK Computer senza di esso. Paradossalmente, proprio quel compromesso segnò uno dei momenti di maggiore crescita per la band, capace di trasformare il conflitto in un atto creativo.

Un brano riscoperto dal tempo

La fortuna tardiva di “Let Down” è la dimostrazione che alcune canzoni hanno bisogno di anni per essere comprese appieno. Nel 1997 fu accolta con tiepidezza, oscurata da tracce più iconiche come “Paranoid Android” e “Karma Police”. Ma la sua struttura complessa, il ritmo oscillante e il testo poetico hanno finito per imporsi col tempo, fino a diventare simbolo di una sensibilità moderna, più introspettiva e vulnerabile. La rinascita digitale del brano, grazie a TikTok e alle playlist tematiche, ha portato nuove generazioni a scoprire un pezzo che sembra scritto per il presente, più che per gli anni Novanta. In un’epoca in cui l’attenzione per i testi e l’intimità sonora sono tornati centrali, “Let Down” appare come un ponte tra due mondi: quello analogico e imperfetto di fine millennio, e quello iperconnesso e ansioso di oggi.

Una lezione di arte e coesione

La vicenda di “Let Down” racconta molto sul modo in cui i Radiohead affrontano la creazione musicale. Ogni decisione nasce da un conflitto fertile, da una discussione che spinge i membri a interrogarsi sul senso stesso della loro arte. È un processo doloroso ma necessario, che permette di trasformare la tensione in ispirazione. Anche da un punto di vista tecnico, “Let Down” è un piccolo laboratorio di innovazione sonora: le chitarre multiple registrate in tempi diversi, le linee vocali sovrapposte, la produzione stratificata di Nigel Godrich creano un tessuto sonoro in continuo movimento. È un brano che vive di imperfezioni, di vibrazioni umane, di contrasti armonici. Forse proprio per questo, oggi, suona più autentico che mai.

Conclusioni

“Let Down” è la dimostrazione che una canzone può contenere al suo interno la storia di una band intera: i suoi dubbi, le sue ambizioni e le sue contraddizioni. Se Thom Yorke l’avesse esclusa, probabilmente OK Computer sarebbe stato un album diverso, forse più coerente ma anche meno umano. Il fatto che Ed O’Brien abbia insistito con tale convinzione dimostra quanto la forza di un gruppo risieda non solo nel talento, ma nella capacità di confrontarsi, anche duramente, per difendere una visione. Oggi, la rinascita di “Let Down” ci ricorda che la musica vive di cicli, e che la bellezza autentica trova sempre un modo per riaffiorare, anche dopo decenni.

Se anche tu ami i retroscena dei grandi album o vuoi scoprire altri brani “ritrovati” della storia del rock, condividi questo articolo o raccontami nei commenti quale canzone dei Radiohead ti ha colpito di più.

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Susanna Staiano
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Let Down: il brano che ha rischiato di dividere i Radiohead
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