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La reunion degli Oasis sembrava un sogno destinato a restare irrealizzato. E invece, nell’agosto 2024, i fratelli Gallagher hanno sorpreso il mondo tornando finalmente insieme sul palco. Dopo sedici anni di silenzio, tensioni e frecciatine, Noel e Liam hanno annunciato il tour Live ’25, un evento che ha rapidamente assunto i contorni del fenomeno globale. Da quel momento, il rapporto tra i due è tornato sotto i riflettori, ma questa volta con una curiosità diversa: come hanno gestito davvero il ritorno sul palco?

A far luce sulla dinamica tra i due non è un insider anonimo, ma Mike Madden, tastierista della band e testimone diretto di questi 142 giorni di musica, viaggi e interazioni quotidiane. Attraverso un lungo post su Substack, Madden ha deciso di condividere la sua prospettiva, quella – come la definisce lui stesso – «della persona meno famosa nella band più famosa che ha girato il mondo quest’anno». Una definizione ironica, ma che racconta bene il suo ruolo: sempre presente, ma lontano dai riflettori.

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Un tour storico: 41 concerti in 142 giorni

Il Live ’25 non è stato un semplice tour celebrativo, ma un ritorno alle origini capace di unire vecchie e nuove generazioni. Partito dal Regno Unito, il viaggio musicale ha attraversato Europa, America del Nord, Asia e Sud America, fino alla tappa finale del 23 novembre a San Paolo, in Brasile.

Quarantuno spettacoli, migliaia di chilometri, e un pubblico che ha risposto in modo travolgente. Per chi era sul palco ogni sera, l’esperienza è stata ancora più intensa. «È stato un anno pieno di esperienze indimenticabili», racconta Madden, sottolineando che vivere gli Oasis dall’interno nel 2024–2025 è stata una sensazione completamente diversa rispetto alla loro epoca d’oro.

La band ha affinato professionalità, equilibrio, capacità di stare sul palco: tutto più consapevole, più corale, più maturo. Ma l’occhio di tutti era puntato sempre su loro due: Noel e Liam.

“Si sono davvero trovati bene?” La risposta di chi era lì

La domanda che i fan continuano a fare dalla prima data del tour è semplice e diretta: Noel e Liam hanno davvero fatto pace? Oppure, come suggerivano alcuni commentatori, si trattava di una tregua forzata in nome del business?

Madden non ha dubbi: «Sì, si sono trovati bene. Non era un rapporto finto: quello che si vedeva sul palco era reale».

Secondo il tastierista, i due fratelli hanno ritrovato un equilibrio fatto di piccoli gesti, rispetto reciproco e un affetto che, pur messo alla prova da anni di distanza, non è mai scomparso del tutto. «Si sono perdonati a vicenda e hanno ricominciato a camminare con cautela», scrive Madden. Una frase che rende benissimo il clima del tour: niente esagerate dimostrazioni di affetto, ma una riconciliazione autentica e cauta, costruita giorno dopo giorno.

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Nelle sue parole c’è un elemento nuovo e importante: la naturalezza. Madden descrive un ambiente rilassato, privo della tensione che molti si aspettavano. Noel e Liam sembravano finalmente pronti a chiudere un capitolo doloroso della loro storia e a ripartire, non come fratelli perfetti, ma come due uomini adulti che hanno deciso di voltare pagina.

Il momento più esplosivo del tour? Buenos Aires, seconda serata

Tra le tante curiosità che Madden riceve costantemente, ce n’è un’altra che torna spesso: qual è stato il concerto migliore? Il tastierista attraversa l’intero calendario del tour e la risposta, nonostante la qualità elevata di tutte le date, è netta.

Secondo lui, il punto più alto è stato la seconda serata di Buenos Aires. Lì, il pubblico ha raggiunto un livello di partecipazione incredibile: «Hanno dovuto aspettare un’ora anche solo per superare i controlli di sicurezza, e quando è arrivato il loro momento si sono scatenati».

L’Argentina non è nuova a momenti rock storici, ma quella sera ha superato ogni aspettativa: un mare umano che cantava ogni parola, dal primo riff all’ultima nota. Per la band è stato un bagno di energia pura, quasi primordiale, che ha riacceso lo spirito dei grandi live anni ’90.

Non a caso, molti fan sudamericani hanno paragonato quel concerto ai loro show più carichi della golden age Oasis.

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Il futuro della band: ci saranno nuove date nel 2026?

Uno dei temi più discussi dopo il successo del Live ’25 riguarda la possibilità di nuovi concerti o addirittura un album. Madden, però, smorza ogni entusiasmo e lo fa con ironia:  «Pensate davvero che lo sappia? Sono una formica operaia, alla fine».

Una frase che racconta bene l’atmosfera nel team: grande affiatamento, ma nessuna informazione trapelata sulla pianificazione futura. Se un nuovo tour o altri progetti sono sul tavolo, al momento rimangono un segreto ben custodito.

Tuttavia, il successo planetario della reunion e la sorprendente armonia ritrovata tra Noel e Liam fanno pensare che l’ipotesi non sia da scartare. Anche perché il pubblico, oggi più che mai, sembra non voler rinunciare alla magia ritrovata dei Gallagher.

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Susanna Staiano
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Il rapporto Noel Liam dopo la Reunion
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