a cura di Francesco Di Mauro | Tempo di lettura approssimativo: 3 minuti
UMG contro Rick Beato: il futuro di YouTube è incerto

UMG contro Rick Beato: il futuro di YouTube è incerto  ·  Fonte: Rick Beato / YouTube / Universal Music

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Rick Beato, uno dei più influenti YouTuber musicali al mondo con oltre cinque milioni di iscritti, si trova al centro di una vera e propria battaglia legale. Il colosso discografico UMG ha infatti presentato centinaia di reclami per copyright contro i suoi video. Una mossa che potrebbe mettere fine alla sua carriera online e sollevare interrogativi cruciali sul futuro della musica su YouTube.

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Rick Beato e l’attacco di UMG

Da anni Beato è un punto di riferimento per chi ama il rock e la cultura musicale. Analisi, interviste, lezioni e discussioni: il suo canale non è solo intrattenimento, ma anche divulgazione e approfondimento. Tuttavia, proprio questa missione lo ha messo nel mirino della Universal Music Group.

Il problema? Bastano pochi secondi di un brano protetto da copyright per far scattare un reclamo automatico da parte della piattaforma. Anche dieci secondi di un estratto durante una recensione o un saggio musicale possono trasformarsi in un “strike”. E con tre strike, il canale viene chiuso.

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Il rischio reale: un canale con 2.000 video a un passo dalla chiusura

Beato stesso ha raccontato che UMG ha chiesto la rimozione di numerosi suoi contenuti, compresi Shorts di meno di un minuto, che gli hanno fruttato solo pochi dollari di entrate. Video minimi, che però bastano a minacciare l’intera esistenza del suo canale con oltre 2.000 pubblicazioni.

Non si tratta di casi isolati: in nove anni Beato ha già affrontato circa 4.000 contestazioni per copyright, spesso – secondo lui – del tutto ingiustificate e in contrasto con il principio di fair use.

Fair Use: teoria e pratica

Il concetto di fair use negli Stati Uniti permette l’utilizzo limitato di materiale protetto per finalità come critica, insegnamento o informazione. Beato sostiene che i suoi contenuti rientrino perfettamente in questa categoria.

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Un esempio emblematico è l’intervista con Rick Rubin, durante la quale ha mostrato brevi clip di brani citati nella conversazione. Risultato? 13 segnalazioni per copyright in un solo video.

“Come si può parlare di musica senza far ascoltare un minimo di quella musica?”, si domanda Beato. Una domanda che riflette il paradosso in cui si trovano oggi molti creator.

Un problema che riguarda tutta la community musicale

Il caso Beato non è un’eccezione isolata, ma un campanello d’allarme per l’intera community di musicisti e appassionati. Molti YouTuber che trattano musica rischiano ogni giorno la chiusura dei loro canali, semplicemente per aver utilizzato pochi secondi di un brano.

Diversi creator hanno espresso solidarietà, tra cui Justin Hawkins, frontman dei Darkness, che ha definito Beato “un vero difensore della musica, dei musicisti e della community di YouTube”.

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Chi ci perde davvero?

La questione va oltre la disputa legale. A lungo termine, le etichette come UMG rischiano di danneggiare la propria immagine attaccando figure che promuovono attivamente la musica. Infatti, quando un canale popolare discute un brano o un artista, questo genera nuova visibilità e potenzialmente nuove vendite o streaming.

Bloccare questi contenuti significa limitare la diffusione gratuita della propria musica, un’arma che nell’era digitale vale quanto (se non più) di una campagna promozionale tradizionale.

Verso un nuovo modello?

Il caso Rick Beato potrebbe spingere a ripensare le regole del gioco. Una possibile soluzione sarebbe creare un sistema che consenta ai creator di utilizzare brevi estratti musicali, riconoscendo comunque una quota di guadagni ai titolari dei diritti. In questo modo, si promuoverebbe la musica senza soffocare il dibattito culturale online.

Conclusioni

La battaglia tra Rick Beato e UMG non è solo una disputa personale: è il simbolo di una frattura sempre più evidente tra la logica delle major e le nuove dinamiche della comunicazione musicale.

Se YouTube perderà voci come quella di Beato, a perderci non sarà solo lui, ma l’intera comunità musicale online.

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