a cura di Antonino Fiorentino | 5,0 / 5,0 | Tempo di lettura approssimativo: 12 minuti
Buon compleanno Dave Grohl - Vibrazioni Leggendarie nel Mondo del Grunge

Buon compleanno Dave Grohl - Vibrazioni Leggendarie nel Mondo del Grunge  ·  Fonte: Ashly Covington / Alamy Stock Photo

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Oggi, 14 gennaio 2024, il famoso polistrumentista statunitense, batterista dei Nirvana e frontman dei Foo Fighters, compie 55 anni e, per tale ricorrenza, ripercorriamo la sua carriera dinamica studiando la strumentazione che ha caratterizzato i suoi suoni inimitabili.

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Biografia di Dave Grohl

David Eric Grohl nasce a Warren (Ohio) il 14 gennaio 1969. Inizia le lezioni di chitarra all’età di 12 anni, ma lo studio non lo appassiona e si avvicina alla musica d’insieme suonando nei garage con piccoli gruppi di amici.

Durante la permanenza estiva dalla cugina, frequentando concerti di band locali, si innamora del punk rock e ritorna a Washington (città dove si trasferisce pochi anni prima) completamente cambiato dalle nuove esperienze musicali.

È durante la Thomas Jefferson High School che inizia a suonare la batteria, dato che non apprezza lo stile del batterista del gruppo di cui Grohl stesso fa parte.

Dave afferma di ispirarsi, sin dall’inizio, ad uno dei più influenti batteristi al mondo:  John Bonham dei Led Zeppelin.

A sedici anni fa un provino per entrare in una delle sue band locali preferite, gli Scream. Dopo l’inserimento nel gruppo, il batterista entra in contatto con diversi artisti influenti della scena statunitense, tra cui Buzz Osborne, frontman dei Melvins. È proprio Buzz a portare Kurt Cobain e Krist Novoselic ai concerti degli Screm. Questi restano affascinati dalle doti che il batterista mette in mostra durante i live.

Dopo pochi mesi il bassista degli Scream lascia la band, decretandone lo scioglimento e Grohl, rimasto “musicalmente” orfano, chiede aiuto all’amico Buzz Osborne. Quest’ultimo mette in contatto il batterista con Cobain e Novoselic che lo invitano ad un loro concerto a Seattle, dopo il quale Dave esegue un provino per entrare nei Nirvana, con esito positivo.

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Grohl approda nel gruppo quando erano già pronte diverse demo del disco Bleach, per cui il batterista si trova a vagare tra le major con il fine di scovare quella che fosse realmente interessata alla pubblicazione del disco (che si rivela, poi, essere la DGC Records).

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Il successo con i Nirvana

Nel 1991, Grohl torna in studio con i Nirvana per l’incisione del disco Nevermind che porta la band al successo internazionale.

Il timore di cambiare l’attitudine del gruppo distoglie il batterista dal proporre i propri brani agli altri componenti dei Nirvana, che hanno affrontato una netta trasformazione stilistica attribuita proprio all’ingresso del batterista nella band (ne è dimostrazione la netta differenza di sonorità tra gli album Bleach e Nevermind).

Un momento cruciale viene affrontato durante l’ideazione del disco In Utero. Dave Grohl entra sempre più nel merito della composizione dei brani e dei riff di chitarra, complice soprattutto la frequente assenza in sala prove del frontman Kurt Cobain. La storia della band di Seattle si conclude proprio con la misteriosa morte di quest’ultimo nell’aprile del 1994.

La nascita dei Foo Fighters

Dopo un breve periodo di pausa, Grohl torna in sala d’incisione e registra gli strumenti per quindici brani che diventano, in seguito, la demo del disco Foo Fighters, pubblicato nel 1995 dalla Capitol Records, gestita in quell’anno da Gary Gersh (che in precedenza aveva ricoperto il ruolo di manager dei Nirvana).

Dave Grohl non ha alcuna intenzione di intraprendere una carriera da solista e comincia la ricerca di artisti che possano interpretare al meglio lo stile da lui creato nel disco. Prendono parte al progetto il chitarrista Pat Smear, in precedenza turnista dei Nirvana, e due membri dei Sunny Day Real Estate, il bassista Nate Mendel e il batterista William Goldsmith. Nascono così i Foo Fighters.

Il tour di promozione del primo disco del gruppo dura circa un anno, dopo il quale il frontman intraprende nuovi progetti come la colonna sonora del film Touch nel 1997.

Dal 1997 al 2021, Dave Grohl pubblica, con i Foo Fighters, la bellezza di dieci album in studio, uno dal vivo e una raccolta dei principali successi. Inoltre vanta collaborazioni di estrema importanza come quella con i Queen Of The Stone Age (con cui partecipa alla realizzazione del disco Songs for the Deaf), quella con John Paul Jones dei Led Zeppelin e, infine, quella con Norah Jones.

Dave Grohl con i Foo Fighters al Rock in Rio
Dave Grohl con i Foo Fighters al Rock in Rio

Collaborazioni eclettiche

Al di là dei progetti con i Nirvana ed i Foo Fighters, Dave Grohl vanta molteplici collaborazioni con artisti di fama internazionale, approfondendo la maggior parte dei sottogeneri del rock. Nel 1999 partecipa alla produzione del disco Into the Pink della band Verbena e, l’anno successivo, collabora con Brian May per la registrazione della cover del brano Have a cigar dei Pink Floyd. L’amicizia tra i due artisti conduce Grohl e Taylor Hawkins alla partecipazione sul palco della Rock and Roll Hall of Fame nel 2001, durante la quale accompagnano lo stesso Brian May e Roger Taylor (batterista dei Queen) nell’esecuzione del brano Tie Your Mother Down

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Ha, inoltre, preso parte ad un importante progetto heavy metal. Cantanti del calibro di Lemmy Kilmister dei Motörhead, Cronos dei Venom e Max Cavalera dei Sepultura hanno partecipato alla registrazione dei brani composti dall’ex batterista dei Nirvana.

Vanta inoltre di collaborazioni artistiche (anche in ambito cinematografico) con Tenacious D, John Paul Jones (ex bassista dei Led Zeppelin), con i Nine Inch Niles, i Garbage, Neil Young, Juliette Lewis, Slash e Paul McCartney, con cui condivide l’esibizione ai Grammy Awards del 2009.

Lo stile di Grohl

L’attitudine che Dave Grohl ha da sempre dimostrato sui più importanti palchi mondiali non può che impressionare qualsiasi appassionato di musica. Come batterista ha messo in mostra le vibes giuste per suonare un punk estremo: non è, infatti, un caso che approda nel gruppo di Kurt Cobain. Lo stesso frontman dei Nirvana affermò, dopo il live ad MTV unplugged del 1993, che le dinamiche del batterista risultavano eccessivamente alte per il tipo di spettacolo proposto. Il batterista in quel caso trovò la soluzione al problema nell’impiego di spazzole, riducendo in tal modo l’impatto eccessivo della batteria nella resa finale dello spettacolo. 

Quanto appena citato in merito alle dinamiche può essere osservato nel video riportato in seguito in cui performa in un lungo assolo di batteria. Insomma, Grohl ci va giù pesante!

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Più volte Taylor Hawkins, batterista dei Foo Fighters, ha dichiarato che, per suonare i brani composti da Grohl, è necessario colpire “a morte” la batteria. Non è un caso che, sin dalle prime apparizioni in concerto, Dave Grohl abbia fatto uso di bacchette 5B e 2B, cioè i modelli che maggiormente incidono in termini di dinamica sul sound espresso.

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Smells like teen spirit

Seppur non composti con tecnica sopraffina, i fill che il batterista scompone tra il rullante, tom e timpano sono iconici. A tal proposito sarebbe impossibile non citare il brano che ha portato nell’olimpo della musica la band di Seattle: Smells like teen spirit.

Il brano viene aperto con l’alternanza di quattro flam sul rullante con quattro colpi doppi di cassa, che si sovrappongono al memorabile riff di chitarra suonato da Cobain. Dello stesso brano è caratteristico lo stacco presente nel passaggio tra bridge e ritornello, in cui il batterista esegue un rullo con potenti colpi singoli sul rullante che viene chiuso con un flam, seguito da una pausa. Tale stacco restituisce al brano le giuste vibes punk e consente all’ascoltatore di catapultarsi con sana prepotenza sul ritornello. Nonostante la semplicità tecnica dell’esecuzione di questi stacchi, l’efficacia stilistica ottenuta è massima.

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In Bloom

Un altro esempio lampante di quanto appena osservato si riscontra nel brano In Bloom, in cui si ritrova nuovamente l’incastro perfetto tra gli accordi di chitarra e i fill di batteria.  Dunque, quella appena descritta risulta essere una caratteristica peculiare dell’artista, il quale manifesta sempre una vena da polistrumentista, non trascurando in alcun modo gli altri strumenti che entrano nei brani.

Ciò che personalizza ulteriormente lo stile del batterista è la “sporcizia” presente nelle registrazioni da lui effettuate. Sono molte le interviste rilasciate dai produttori ed ingegneri del suono con cui Grohl ha collaborato negli anni in cui ciò che traspare è che il batterista non richiede “magie da studio”, anzi, egli predilige le impurità dei suoni, inquadrando queste come saturazione e riempimento del brano stesso.

Infine, non è da trascurare la presenza scenica messa in mostra sia nei panni di batterista sia in quelli di frontman. È impossibile non ricordare i live in cui Dave Grohl si è presentato sul palco su un trono formato da chitarre ed amplificatori, in seguito alla frattura di una gamba avvenuta durante un concerto in Svezia. L’incidente non fermò l’ironico artista che proseguì il tour in maniera del tutto singolare e alternativa, da vero “rockettaro”.

La strumentazione

Data l’energetica forza con cui il batterista statunitense suona, ha da sempre ricercato strumenti dotati di notevole resistenza. Ciò non è semplicemente connesso al bisogno di sopportare l’impeto con cui i colpi vengono impressi sul set, ma anche alla necessità di trasmettere la sua energia attraverso il sound giusto.

Nonostante le dichiarazioni con le quali Grohl stesso affermava di non usare particolari attenzioni nella scelta della strumentazione, il sound personalissimo del batterista non è mai stato affidato al caso e la scelta degli strumenti è certamente legata ad un attento studio.

Il drum kit

Durante la permanenza nei Nirvana, Grohl utilizza sempre batterie firmate Tama.

Sono numerosi i set su cui ha suonato, dunque ci occuperemo di analizzare quelli più iconici.

Dal 1991 al 1994 ha picchiato sui tamburi dei kit Tama Granstar, Granstar II e Artstar II, le cui dimensioni dei fusti sono:

  • 14″×15″ Tom
  • 16″×18″ Timpano
  • 16″×24″ Cassa
  • 8″x14″ Rullante in betulla
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Per quanto riguarda le meccaniche, utilizza il pedale per grancassa DW 5000 Turbo Bass Drum Pedal e, più in generale, attrezzatura firmata Tama, fatta eccezione per l’asta dell’hi-hat della Sonor.

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Ciò che sorprende è la profondità dei fusti utilizzati e le modalità con cui posiziona i piatti, collocandoli in alto rispetto ai tamburi, totalmente in contrasto con la statura piuttosto ridotta del batterista. Ma, proprio grazie alle caratteristiche dei drum kit utilizzati, Grohl riesce ad ottenere sonorità profonde, adatte allo stile ricercato.

Le membrane

Come si può ben intuire, gli aspetti su cui il batterista pone la sua attenzione riguardo la scelta delle membrane sono certamente la durata e la resistenza. È importante capire che ogni colpo eseguito da un batterista rappresenta un “attacco” alla pelle collocata sul tamburo (specialmente se questo viene colpito con l’energia di Dave Grohl). Dunque membrane resistenti e durature sono praticamente obbligatorie per i suoi tamburi. 

Andiamo quindi ad analizzare le pelli che Dave Grohl utilizza nel periodo in cui accompagnava la band di Seattle:

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Dopo l’esperienza con i Nirvana, è noto l’impiego di membrane Remo Controlled Sound Clear su tom e cassa per conferire un migliore attacco ed un discreto sustain, ottenendo sonorità luminose e piene.

Non mancano le esibizioni live in cui il batterista non monta alcuna membrana risonante sulla cassa.

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I piatti

Come già accennato in precedenza, è singolare il posizionamento dei piatti scelto dal batterista. Utilizza aste della Sonor per l’hi-hat che gli consentono di posizionare questi piatti all’altezza della testa. In questo modo riesce a colpirlo con la parte più spessa della bacchetta, considerata l’impugnatura inversa delle bacchette (ciò significa che queste venivano impugnate dal lato della punta).

Il set di piatti della Zildjian usato maggiormente nei live con i Nirvana è il seguente:

  • Zildjian 15” A Custom Hi-Hats
  • Zildjian 18″ A Custom Projection Crash
  • Zildjian 20″ A Custom Crash
  • Zildjian 22” A Custom Ride
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Lo stesso concetto spiegato per le membrane vale anche per i piatti. Le notevoli dimensioni dei piatti selezionati dal batterista gli consentono di ottenere maggiore resistenza, evitando rotture improvvise nei momenti meno opportuni (o forse no…).

Inoltre il set descritto è caratterizzato da sonorità piene e profonde che consentono di completare gli ambienti punk-rock del trio di Seattle.

Infine è interessante notare come le dimensioni del charleston siano state ispirate dall’idolo John Bonham. È risaputo che il batterista dei Led Zeppelin ha sempre applicato l’hi-hat Giant Beats da 15 pollici della Paiste.

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Conclusioni

Non si può certo affermare che Dave Grohl sia un batterista con tecnica raffinata, ma il suo stile è unico ed è punto di riferimento per tutti coloro che amano il punk e il grunge aggressivo.

I suoi fill, semplici ma estremamente efficaci, restano facilmente impressi nella testa degli appassionati e il suo groove prepotente ha lasciato un segno indelebile nella cultura musicale a livello internazionale. 

È fondamentale non dimenticare l’impatto e l’influenza positiva che il batterista ha avuto con il suo ingresso nella band grunge di Seattle, i Nirvana.

Ogni batterista formatosi dopo gli anni ‘90 ha spaccato le pelli del proprio rullante provando ad imitare Dave Grohl sulle note di Smells like teen spirit e su tutti gli altri brani che hanno segnato un genere. Il suo stile è difficilmente replicabile ma sono moltissimi gli artisti che hanno preso spunto dalla tecnica, dai riff  e dall’attitudine sul palco che Grohl ha da sempre dimostrato.

I brani su cui Dave Grohl ha messo la firma, componendo batterie, chitarre o scrivendone i testi sono inconfondibili ed è immediato riscontrare il contributo dell’artista.

Il suo folle estro e la passione per il punk-rock, definiscono la reale natura di un musicista eterno.

Dave Grohl e Pat Smear dei Foo Fighters escono dall'Ed Sullivan Theater dopo la loro esibizione nell'episodio finale di Late Night With David Letterman
Dave Grohl e Pat Smear dei Foo Fighters escono dall’Ed Sullivan Theater dopo la loro esibizione nell’episodio finale di Late Night With David Letterman

Qualche curiosità su Dave Grohl

  1. Videogames: ha contribuito alla colonna sonora del gioco “Brütal Legend”, un action-adventure del 2009 incentrato sul mondo del metal. Inoltre, con i Foo Fighters, ha contribuito alle colonne sonore di videogiochi come “Rock Band 2” e “Guitar Hero World Tour” con la canzone Everlong.
  2. Cinema: ha fatto alcune apparizioni cinematografiche e televisive, spesso interpretando se stesso. Alcune delle sue apparizioni più note sono: “Tenacious D e il destino del rock”, “Foo Fighters: Back and Forth”, “Sound City”, “Sonic Highways”, “The Muppets”, “Bill & Ted Face the Music”
  3. Volontariato: Grohl ha lanciato un marchio di abbigliamento chiamato “Play” con l’intenzione di sostenere organizzazioni no-profit che promuovono l’educazione musicale nelle scuole pubbliche.
  4. Fobia degli Aerei: Grohl soffre di una fobia del volo, il che lo ha portato a scegliere spesso di viaggiare su autobus turistici invece che in aereo durante i tour.
  5. Vita privata: è padre di tre figlie. Ha spesso parlato del suo impegno verso la famiglia e del tentativo di bilanciare la vita familiare con la carriera musicale intensa.

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Fonti delle immagini:
  • Dave Grohl con i Foo Fighters al Rock in Rio: Shutterstock / Autore: Antonio Scorza
  • Dave Grohl e Pat Smear dei Foo Fighters escono dall'Ed Sullivan Theater dopo la loro esibizione nell'episodio finale di Late Night With David Letterman: Shutterstock / Autore: Greg Jannacone
Buon compleanno Dave Grohl - Vibrazioni Leggendarie nel Mondo del Grunge

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