Ha Ancora Senso Registrare su Nastro nel 2023? – Workflow DAWLess
Ha Ancora Senso Registrare su Nastro nel 2023? - Workflow DAWLess · Fonte: Unsplash/Ingo Schulz
La registrazione su nastro è stata il pilastro dell’industria discografica per oltre 40 anni, ma il nastro è ancora attuale nel 2023? Analizziamo i pro e i contro del registrare su nastro, inclusi gli aspetti legati alla qualità del suono e al flusso di lavoro, per valutare se adottare un approccio analogico DAWLess abbia senso.
Registrare su Nastro
La frase “registrare su nastro” evoca certamente una reazione, vero? Se avete più di 40 anni, è probabile che ricordiate i tape aggrovigliati, l’elaborato allineamento delle testine e le sfide dell’editing. Senza dubbio, però, alcuni dei più grandi dischi mai realizzati sono stati registrati interamente su nastro.
Quindi, a circa 70 anni dall’invenzione del nastro di registrazione magnetico, ci chiediamo se abbia ancora un posto nel 2023.
In un’epoca in cui la registrazione ad alta risoluzione e l’editing sono diventati così semplici, cosa spinge il nastro a resistere all’oblio? Qual’è l’emento che affascina ancora nell’era digitale?
Esploreremo le qualità affascinanti e le sfide del nastro nella registrazione, oltre a discutere di opzioni economiche per ottenere esperienze simili. Pronti per un’analisi approfondita? Iniziamo…
Il Suono del Nastro
Potrebbe essere che non abbiate mai sperimentato la registrazione audio su nastro analogico.
Che siate alle prese con una modesta audiocassetta o state registrando su una macchina Studer con 24 tracce, ci sono alcune caratteristiche fondamentali da considerare. Il nastro analogico è intrinsecamente non lineare, il che significa che ciò che registri non è necessariamente ciò che otterrai come risultato finale.
È importante sottolineare che il nastro è un supporto fisico e le macchine che lo utilizzano si basano su componenti elettronici e meccanici. Variazioni nel tipo di nastro, nelle componenti elettroniche e persino nella meccanica possono influenzare il suono che emerge dal nastro stesso. Per una comprensione più approfondita, il produttore dei Nirvana, Jack Endino, ha condotto interessanti esperimenti con diverse apparecchiature a nastro.
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Registrare su nastro aggiunge un’equalizzazione generale e una tonalità caratterizzata da frequenze alte lisce e arrotondate e da frequenze basse notevolmente calde e piene. Aumentando il livello di registrazione , è possibile aggiungere gradualmente distorsione armonica al segnale, ma questo avviene in modo delicato e progressivo, creando un’effetto di “saturazione morbida” ampiamente ricercato. Questa saturazione è particolarmente utile per ammorbidire i transienti e arrotondare il suono di strumenti come la batteria e la voce, contribuendo anche a rendere più morbido il suono delle chitarre elettriche distorte.
Fare la “scorta” di nastro è sempre stato notoriamente costoso, con una bobina da 2″ che può raggiungere circa i 350 dollari.
In aggiunta, le macchine per la registrazione su nastro sono complessi dispositivi di ingegneria che richiedono un’accurata messa a punto. È importante notare che negli studi di registrazione, era necessario avere un tecnico dedicato noto come “tape op” il cui ruolo non si limitava a premere play e registrare. All’inizio di ogni sessione, la macchina doveva essere attentamente pulita e allineata per garantire che tutto funzionasse correttamente.
Fare Editing con il Tape
Uno degli aspetti rivoluzionari del nastro è stata la possibilità di apportare modifiche alle registrazioni. Prima di allora, le registrazioni venivano incise direttamente sui dischi per grammofono, senza possibilità di editing o creazione di un “master” composito.
Tuttavia, va notato che l’editing su nastro non è mai stato un compito semplice. Si realizzava tagliando fisicamente il nastro con una lama e spostando le sezioni della registrazione desiderate. Successivamente, era necessario ricollegare fisicamente il nastro per completare il processo. Questo tipo di editing era noto come “editing distruttivo”, e un errore nel posizionamento dei tagli poteva irrimediabilmente danneggiare la registrazione.
Ciononostante, nel corso degli anni sono state realizzate alcune sorprendenti imprese di editing su nastro. Celebri brani di musica elettronica, come il tema cardine della serie Doctor Who del BBC Radiophonic Workshop, sono stati sequenziati e costruiti interamente attraverso l’editing e la manipolazione del nastro.
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La complessità e la presenza di rischi associati all’editing su nastro hanno spinto verso una mentalità diversa. Quando il processo di editing è impegnativo, si considera attentamente se effettuarlo. Di conseguenza, può risultare più pratico registrare nuovamente per ottenere una registrazione migliore. Questa limitazione rende chiaro che non è possibile semplicemente fare clic su un pulsante per quantizzare tutte le battute di batteria su una griglia ritmica.
Questa stessa limitazione, tuttavia, può rappresentare un aspetto attraente per alcuni produttori. Ad esempio, l’album “Wasting Light” dei Foo Fighters del 2011 è stato registrato completamente senza l’uso di computer. In un’intervista del 2011 per Sound on Sound, Butch Vig ha condiviso una conversazione avuta con Dave Grohl riguardo alla scelta di utilizzare il nastro per le registrazioni:
“Questo significa che dovete essere molto precisi. Dovete essere ben preparati, perché non posso aggiustare nulla. Non posso incollare i fill di batteria e i ritornelli. Questo disco riguarderà la vostra performance e il modo in cui suonate.”
Ottenere il Suono del Nastro con un Budget Limitato
Se siete motivati a sperimentare con il nastro, ci sono buone notizie. Sebbene il costo delle scorte di nastro analogico e delle macchine vintage sia estremamente elevato, esistono alcune opzioni accessibili! In primo luogo, è ancora economico e semplice sperimentare con le audiocassette e, se avete voglia di giocare con i nastri a bobina aperta, potete ancora acquistare macchine domestiche da 1/4″ a prezzi ragionevoli.
Se ritenete che tutto questo sia ancora troppo complicato? Beh, oggi fortunatamente esistono molti plugin che possono fornire un’anteprima del suono del nastro. Le ricreazioni di Universal Audio sono notevolmente convincenti. Vi siete mai chiesti come sarebbero i vostri mix se fossero stati registrati con uno Studer A800? Non vi preoccupate più! Con UAD Studer 800, potete registrare e mixare utilizzando una fedele emulazione virtuale dello Studer A800.
In modo simile, Softube ha rilasciato il suo plugin chiamato “Tape”, dal nome non particolarmente creativo ma che permette di sperimentare con tre diversi tipi di saturazione a nastro. Anche se offre una gamma di opzioni più limitata rispetto al plugin UAD, è comunque un’utile risorsa da utilizzare per aggiungere saturazione a nastro ai vostri mix.
Tape Workflow
Se desiderate allontanarvi dall’editing eccessivamente preciso e clinicamente accurato tipico dei flussi di lavoro basati su DAW e cercate di abbracciare l’autenticità delle performance senza eccessive correzioni, il modo più semplice ed economico per farlo è cambiare il vostro approccio.
Quando lavorate con artisti dal vivo, dedicate più tempo e spazio alla sessione di registrazione. Evitate di accontentarvi di una registrazione “sufficiente,” sperando di correggerla durante il processo di editing. Invece, concentratevi sin dall’inizio nell’ottenere una performance di alta qualità e poi, se necessario, utilizzate l’editing per aggiungere gli ultimi ritocchi.
Ad esempio, invece di limitarsi a copiare la stessa sezione del ritornello più volte, cosa ne pensate di registrare il ritornello in diverse esecuzioni per ottenere una varietà di interpretazioni? Se state registrando la vostra band, passate più tempo a esercitarvi sulle canzoni e a suonare insieme in modo più affiatato. Certo, tutto questo richiede tempo ed è uno dei motivi per cui le DAW sono diventate così popolari. È possibile costruire una canzone all’interno di una DAW, ma è molto più difficile catturare una performance autentica .
Se la tentazione di tagliare/copiare/incollare è troppo forte, forse è il caso di prendere in considerazione l’idea di non utilizzare la DAW per il tracking! Prodotti come lo Zoom Livetrack L-20* consentono di registrare una performance multitraccia direttamente su scheda SD. Se poi avete bisogno di fare editing in seguito, la sessione può essere inserita in una DAW. Ma pensatela come una sfida! Mettete alcuni musicisti in una stanza e concentratevi nell’ottenere le migliori riprese possibili.
Il Nastro è Ancora Rilevante
A mio parere, la registrare su nastro analogico è ancora attuale, anche se ormai confinata a utilizzi di nicchia. Questa situazione ricorda quella dell’industria cinematografica e fotografica in cui la pellicola tradizionale analogica ha comunque conservato un ruolo importante. Questi formati analogici tradizionali portano con sé un’estetica e un flusso di lavoro intrinseci che influenzano direttamente il prodotto finale. Tuttavia, sono innegabilmente più costosi, richiedono più tempo e sono intrinsecamente più limitati. Ma per gli artisti che dispongono delle risorse e del tempo necessario, spesso i risultati ripagano gli sforzi.
E voi? Avete mai provato l’esperienza di registrare su nastro analogico? Vi incuriosisce? Ritenete che l’uso del nastro sia una decisione artistica valida o è qualcosa che appartiene al passato? Fatecelo sapere nei commenti!
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