a cura di Francesco Di Mauro | Tempo di lettura approssimativo: 5 minuti
Scegliere i potenziometri per chitarra elettrica: la guida completa

Scegliere i potenziometri per chitarra elettrica: la guida completa  ·  Fonte: Passione Strumenti

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I potenziometri sono tra i componenti più piccoli ma cruciali nella costruzione e nel suono di una chitarra elettrica. Molti chitarristi li considerano elementi secondari, ma sapere come scegliere i potenziometri per chitarra con consapevolezza può davvero fare la differenza, sia dal punto di vista tecnico che timbrico. In questa guida dettagliata, esploreremo ogni aspetto legato alla scelta dei potenziometri: dalla struttura fisica al valore in Ohm, dal tipo di curva alla loro influenza sul suono finale dello strumento. Se stai pensando di modificare o ottimizzare la tua chitarra, questo è il punto di partenza ideale.

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Indice:

Cosa sono i potenziometri: una breve introduzione tecnica

Un potenziometro è un dispositivo elettronico che funziona come partitore di tensione resistivo variabile. In parole semplici, permette di regolare il livello del segnale elettrico che arriva dai pickup. Viene usato per controllare il volume o il tono del suono. Il suo comportamento è simile a un filtro passa-basso: mentre si abbassa il volume o si agisce sul tono, vengono tagliate progressivamente le alte frequenze.

Differenze fisiche: forma, scocca e montaggio

A prima vista i potenziometri sembrano tutti uguali, ma in realtà presentano differenze fisiche importanti. Esistono modelli con dimensioni diverse della scocca, anche se le funzioni restano le stesse. Alcuni, come i potenziometri push-pull, includono funzionalità aggiuntive utili per attivare coil split o switch.

Uno degli aspetti fisici più rilevanti è la lunghezza della parte filettata del gambo. Questa determina la compatibilità con diversi tipi di chitarra, a seconda dello spessore della superficie su cui viene montato il potenziometro.

Short shaft, medium o long shaft? Quale scegliere

Il tipo di shaft (parte filettata del potenziometro) deve essere scelto in base alla costruzione dello strumento:

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  • Short shaft: ideale per Stratocaster, Telecaster e modelli simili con battipenna o piastra metallica sottile. La parte filettata ridotta evita che la manopola risulti troppo alta una volta montata.
  • Long shaft: necessario per chitarre come le Gibson con top bombato e spessore elevato. Permette di far uscire la filettatura dalla superficie e fissare correttamente il dado.

Esistono anche versioni intermedie, più versatili, che possono essere adattate a vari scenari, ma potrebbero richiedere l’uso di spessori per un montaggio estetico corretto.

Differenza tra (partendo da sinistra) Short shaft filettato, short shaft liscio, long shaft
Differenza tra (partendo da sinistra) Short shaft filettato, short shaft liscio, long shaft – Scegliere i potenziometri per chitarra · Fonte: Guitar Fetish

Valore in Ohm: 250k, 500k o 1M?

Il valore resistivo del potenziometro influisce direttamente sulla quantità di alte frequenze che vengono tagliate. I valori più comuni sono 250k, 500k e 1M (1000k).

  • 250kΩ: utilizzato per i pickup single coil, che di per sé sono brillanti e ricchi di alte frequenze. Questo valore aiuta a contenere l’asprezza del suono.
  • 500kΩ: preferito per i pickup humbucker, più caldi e corposi. Lascia passare più alte rispetto al 250k, evitando un suono troppo scuro.
  • 1MΩ: ideale se si desidera la massima apertura timbrica. Viene usato quando si vuole rendere una chitarra più brillante senza cambiare pickup.

La differenza sonora tra 250k e 500k è evidente. Quella tra 500k e 1M è più sottile, ma comunque percepibile. Oltre 1M, i cambiamenti diventano quasi impercettibili.

Potenziometri da 500k:

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Potenziometri da 250K:

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Effetto dei potenziometri sul suono

Come accennato, i potenziometri agiscono come filtri passa-basso. Regolando il valore resistivo si può modificare l’equilibrio tra alte e medie frequenze. Questo permette di ottenere un suono più scuro o più brillante senza dover cambiare pickup o aggiungere effetti esterni. Si tratta di una modifica passiva ma permanente, molto utile per chi cerca un suono specifico. Capirete dunque, man mano che andiamo avanti, che scegliere i potenziometri per chitarra in modo corretto è fondamentale anche dal punto di vista sonoro!

Lineare o logaritmico? Come scegliere la curva giusta

Esistono due principali tipologie di potenziometri: lineari e logaritmici. Scegliere i potenziometri per chitarra tra le due tipologie disponibili influisce sul modo in cui percepiamo la variazione di volume o tono.

Il potenziometro lineare (contrassegnato dalla lettera B) ha una risposta proporzionale alla rotazione della manopola. Questo significa che se si ruota il potenziometro a metà, si ottiene metà del valore massimo. È utile quando si cerca il massimo controllo sul segnale.

Il potenziometro logaritmico (lettera A, detto anche “audio”) segue una curva logaritmica che rispecchia meglio la percezione umana del volume. All’orecchio, la variazione del volume risulta più uniforme e naturale. Per questo motivo, è il più usato nei circuiti di controllo del volume.

Il consiglio generale è: logaritmico per il volume, lineare per il tono. Ma non esiste una regola fissa, dipende dall’esperienza soggettiva e dal tipo di suono ricercato.

Potenziometri lineari e push/pull:

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Le scelte dei produttori: Fender, Gibson, Epiphone e altri

Le case produttrici non seguono uno standard univoco per quanto riguarda i potenziometri. Fender utilizza quasi sempre potenziometri logaritmici sia per il volume che per il tono. Gibson, invece, ha una storia piuttosto incostante: nel tempo ha alternato diverse configurazioni senza una linea guida precisa.

Epiphone, marchio satellite di Gibson, ha storicamente impiegato potenziometri lineari, ma di recente tende a stabilizzarsi su logaritmici per il volume e lineari per il tono. Le chitarre prodotte in Asia (Cina, Indonesia, Corea) seguono una tendenza simile.

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Ulteriori informazioni

Conclusioni e consigli pratici finali

Scegliere i potenziometri per chitarra è un processo che richiede consapevolezza delle caratteristiche tecniche e delle esigenze sonore personali. Non esiste una scelta migliore in assoluto, ma esistono scelte più adatte a ciascun contesto.

Se si desidera più brillantezza da un humbucker, passare da 500k a 1M può fare la differenza. Se si vuole maggiore controllo nella regolazione del tono, un potenziometro lineare è la strada da seguire. Se invece si cerca una variazione del volume naturale e percepita in modo omogeneo, la risposta sta nel potenziometro logaritmico.

Conoscere questi aspetti ti permette di personalizzare la tua chitarra in modo mirato, rendendola più adatta al tuo stile e alle tue esigenze musicali.

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