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Layla è uno dei brani più iconici della storia del rock: registrato da Derek and the Dominos nel 1970, è ricordato tanto per il riff di chitarra di Eric Clapton quanto per la sua suggestiva coda al pianoforte, un finale capace di trasformare il pezzo in un viaggio emotivo. Ma dietro quel passaggio così amato dai fan si cela una storia controversa: la cantante Rita Coolidge sostiene infatti di averlo scritto lei, senza mai ricevere i dovuti crediti.

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La rivelazione di Rita Coolidge

In un’intervista riemersa di recente, rilasciata al canale Professor of Rock, Coolidge ha raccontato di aver composto la coda al piano molto tempo prima che comparisse in Layla. Secondo la sua versione, avrebbe fatto ascoltare quel tema a Clapton durante una sessione, riconoscendolo poi nel brano pubblicato dai Dominos.

Ho detto: Quella è la mia musica. Ma il manager mi rispose: Sei una donna, non hai i soldi per combattere questa battaglia”, ha dichiarato la cantante, ricordando la frustrazione di non aver mai visto riconosciuto il proprio contributo.

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Il fascino della coda al piano

Se il riff di chitarra ha reso Layla un inno rock immortale, la coda al pianoforte ne ha elevato la statura artistica. Un passaggio dolce, malinconico e cinematico che molti fan considerano il vero cuore emotivo della canzone.

Il fatto che, secondo Coolidge, sia nata da un’idea condivisa e mai accreditata, aggiunge oggi un alone di mistero e amarezza a uno dei momenti più celebri della storia della musica rock.

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Un caso di mancato riconoscimento femminile?

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La vicenda solleva anche una riflessione più ampia: quanti contributi femminili, negli anni d’oro del rock, sono stati oscurati o ignorati? Coolidge non è l’unica artista a denunciare episodi di questo tipo, ma il caso Layla spicca per l’enorme rilevanza del brano.

In un’epoca in cui i diritti d’autore e la paternità delle opere sono sempre più al centro di discussioni legali e culturali, la sua testimonianza invita a guardare con occhi nuovi la storia della musica.

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Il mito di Layla continua

Nonostante la controversia, Layla resta una pietra miliare del rock. La voce di Clapton, il suo riff graffiante e la struggente coda al piano hanno reso il brano un classico intramontabile, che continua a emozionare generazioni di ascoltatori.

La voce di Rita Coolidge, tuttavia, riapre un capitolo che sembrava chiuso: se davvero fosse lei la mente dietro la celebre coda, il suo nome meriterebbe un posto accanto a quello di Clapton nella storia di questa canzone immortale.

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“Era la mia musica”: Rita Coolidge rivendica la coda di Layla

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