Un successo globale e 4 concerti sold out. Dua Lipa continua a collezionare trionfi: i suoi ultimi quattro concerti hanno registrato il tutto esaurito, confermando lo status di popstar internazionale capace di attrarre migliaia di fan in ogni angolo del mondo. Ma al di là dei successi musicali, l’artista britannica torna al centro delle cronache per una scelta professionale destinata a far discutere: la rottura con il suo storico manager David Levy.
Una rottura che va oltre la carriera musicale
La decisione di Dua Lipa non è legata a questioni strettamente artistiche o contrattuali, ma affonda le radici in una controversia molto più ampia, dove musica e politica si intrecciano. David Levy, infatti, aveva firmato una lettera privata indirizzata agli organizzatori del festival di Glastonbury, in cui chiedeva l’esclusione dei Kneecap, trio rap irlandese noto per le proprie posizioni filo-palestinesi.
Il documento, destinato a restare riservato, è trapelato nelle scorse settimane, generando forti polemiche. Per Dua Lipa, da sempre impegnata pubblicamente nella difesa dei diritti dei palestinesi, quella presa di posizione è stata giudicata incompatibile con i propri valori.
Coerenza tra musica e impegno sociale
La cantante ha scelto di interrompere una collaborazione che durava da anni, ribadendo così quanto per lei sia fondamentale la coerenza tra vita privata, impegno pubblico e lavoro artistico. In un’epoca in cui i social amplificano ogni gesto e ogni dichiarazione, la popstar britannica ha dimostrato ancora una volta di non limitarsi a fare musica, ma di voler usare la propria voce come strumento di identità e responsabilità.
Glastonbury e il caso Kneecap
Nonostante le pressioni esercitate da David Levy e altri firmatari, Glastonbury non ha escluso i Kneecap: la band si è esibita regolarmente, trasformando quello che poteva essere un tentativo di silenziare un artista scomodo in un caso politico e mediatico di portata internazionale.
Il gesto di Dua Lipa, in questo contesto, assume un significato ancora più ampio: non solo un cambio di management, ma un segnale chiaro su quale sia la linea etica e artistica che intende seguire.

Il rapporto tra artista e manager nel 2025
Il legame tra artisti e manager, da sempre delicato, si conferma terreno di confronto non solo professionale ma anche etico e identitario. Dua Lipa, con questa scelta, sottolinea come nel 2025 le decisioni non possano più essere neutre: fanno parte integrante della narrazione pubblica e artistica di un performer.
La popstar ribadisce così la volontà di guidare la propria carriera in prima persona, tracciando una linea netta rispetto a posizioni che considera inconciliabili con il proprio percorso. Una presa di posizione che continuerà inevitabilmente a far discutere, rafforzando però l’immagine di un’artista capace di coniugare successo commerciale e impegno politico.
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