I Bob Vylan, duo punk britannico noto per i testi politicizzati e le posizioni radicali, si trovano di nuovo al centro di una bufera. Il live previsto il 16 settembre al 013 di Tilburg, nei Paesi Bassi, è stato cancellato dopo che il frontman Bobby Vylan ha definito in concerto il commentatore di estrema destra Charlie Kirk, ucciso la scorsa settimana nello Utah, “un pezzo di merda di essere umano”.
Le frasi a Paradiso Amsterdam che hanno scatenato la polemica
Durante il concerto al Paradiso di Amsterdam, Bobby Vylan ha rincarato la dose dichiarando:
“I pronomi erano/sono stati. Se parli a vanvera, vieni colpito. Riposa in pace Charlie Kirk, pezzo di merda.”
Il cantante ha poi incitato il pubblico con slogan contro fascisti e sionisti, arrivando a guidare il coro “death to the IDF”, già sentito a Glastonbury questa estate e al centro di un’indagine ancora aperta nel Regno Unito. Proprio quell’episodio aveva già portato alla revoca dei visti americani della band e alla cancellazione di un tour negli Stati Uniti.
La decisione del 013 di Tilburg
Il management del 013 ha spiegato in un comunicato:
“Comprendiamo che certe dichiarazioni si inseriscono nel contesto del punk e dell’attivismo, ma riteniamo che queste nuove affermazioni vadano troppo oltre. Non rientrano più in ciò che siamo disposti a offrire come piattaforma.”
La sala aveva inizialmente confermato la data, nonostante le polemiche legate a Glastonbury, sostenendo che lo slogan non fosse antisemita ma una critica all’esercito israeliano. Tuttavia, dopo Amsterdam, la situazione è precipitata.
La replica dei Bob Vylan: “Mai celebrata la morte di Kirk”
Accusato di aver glorificato l’omicidio di Charlie Kirk, il frontman ha pubblicato un video di smentita:
“Non abbiamo mai celebrato la sua morte. Ho detto che era un pezzo di merda, è vero, ma non c’è stata nessuna celebrazione. Se qualcuno ha prove, le mostri.”
Secondo la band, la narrazione è stata alimentata da giornalisti in cerca di scandali. Su X, i Bob Vylan hanno commentato ironicamente:
“Vogliono affossarci a tutti i costi, ma intanto abbiamo suonato un Paradiso sold out. Ad Amsterdam è sempre amore.”
Un tour tra tensioni e proteste
Nonostante l’annullamento a Tilburg, il concerto del 15 settembre a Nijmegen si è svolto regolarmente. In quell’occasione, Bobby Vylan ha dedicato il brano I Heard You Want Your Country Back ai “far-right fuckers” in riferimento alla marcia di 110.000 persone guidata a Londra dall’attivista di estrema destra Tommy Robinson.
Le polemiche non si fermano qui: la loro partecipazione al festival Boardmasters in Cornovaglia ha spinto alcuni esponenti locali a chiedere una revisione della licenza dell’evento. Nonostante ciò, durante il live non si sono verificati disordini e molti residenti hanno sostenuto la presenza della band.
Un caso che divide la scena punk e oltre
I Bob Vylan rappresentano una delle realtà più discusse della scena punk britannica contemporanea. Con testi che mescolano attivismo politico, rabbia sociale e provocazione, hanno costruito la loro carriera proprio sulla capacità di scuotere le coscienze e dividere l’opinione pubblica.
Il caso di Tilburg dimostra ancora una volta quanto sottile sia il confine tra libertà di espressione e incitamento all’odio, soprattutto in un contesto musicale che da sempre rivendica il diritto alla provocazione.
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