Scaletta segreta, prove da brividi e fan traditi: è la Reunion degli Oasis
Dopo 16 anni di silenzio, gli Oasis tornano a calcare i palchi di mezzo mondo con una reunion che si preannuncia storica, ma le voci di corridoio, le polemiche e i rumors sulla scaletta concerti tengono banco più delle prove stesse. Liam Gallagher, mai a corto di dichiarazioni sopra le righe, alimenta l’hype e confonde le carte, mentre i fan si dividono tra chi sogna una scaletta da greatest hits e chi teme show lampo e spese folli. In questo articolo facciamo chiarezza su ciò che sappiamo davvero e su quello che, forse, non sapremo mai.
La reunion degli Oasis: un evento biblico?
Quando Liam Gallagher scrive su X che le prove della reunion suonano “f*cking filthy” e definisce l’esperienza addirittura “biblica”, non è solo il suo solito slang colorito. Dopo oltre un decennio di tensioni familiari, fa effetto vedere i fratelli più turbolenti del britpop tornare insieme su un palco. Le prime prove a Cardiff, luogo simbolo del debutto di questo tour attesissimo, hanno già acceso l’immaginario collettivo, ma anche un mare di domande.
Cosa suoneranno? Quanto dureranno i concerti? Vale davvero la pena di spendere cifre astronomiche per un ritorno che potrebbe essere più breve di quanto sperato?
Scaletta Oasis: verità o speculazione?
La parola d’ordine della reunion, almeno per ora, è una sola: mistero. Nessuna conferma ufficiale sul setlist, ma Liam Gallagher non si è sottratto a stuzzicare i fan sui social. A chi ha chiesto dettagli ha risposto che una scaletta trapelata online “non è lontana” da quella reale. Ovviamente non è mancata l’ironia in perfetto stile Liam, che alla domanda “Quanto durerà il concerto?” ha risposto: “59 minuti e 59 secondi”. Battuta o presagio?
Secondo alcune ipotesi, i concerti potrebbero durare tra i 60 e i 90 minuti, con un repertorio che mischia grandi classici e qualche chicca per intenditori. I brani più quotati? Impossibile escludere “Rock’n’Roll Star”, che potrebbe aprire lo show in modo diretto e senza fronzoli — “Non siamo un fottuto circo”, ha ribadito Liam — insieme a hit immortali come “Champagne Supernova” e “Wonderwall”.
Nonostante la presunta “scaletta leak”, non c’è alcuna garanzia che tutti i brani preferiti dai fan trovino posto nei live: le speculazioni parlano di una setlist essenziale, forse per rispettare il carattere “raw” della band.
Polemiche dietro le quinte: biglietti negati alla troupe
Come se non bastasse l’alone di mistero sulla scaletta, è esplosa un’altra miccia: la scelta dei Gallagher di non regalare biglietti gratuiti ai membri del team tecnico. Una prassi consolidata, soprattutto per crew e staff che seguono la band per settimane o mesi. Invece, questa volta, i collaboratori si sono ritrovati a dover acquistare i ticket a prezzo pieno; e dopo ore di coda online.
La decisione, trapelata da fonti interne, ha scatenato le reazioni di molti fan: accusare gli Oasis di pensare solo ai soldi, in un momento così carico di aspettative emotive, ha alimentato discussioni infinite sui social. Non è la prima volta che i Gallagher finiscono al centro di polemiche interne, ma stavolta la questione tocca la dimensione etica di un tour di reunion.
Un tour da tutto esaurito
Nonostante critiche e mugugni, i numeri sono da capogiro: 1,4 milioni di biglietti venduti per le prime 17 date nel Regno Unito e Irlanda, con oltre 75mila spettatori solo per la data d’esordio al Principality Stadium di Cardiff. E dopo la tappa inaugurale del 4 luglio, gli Oasis voleranno in Nord America, Asia e Sud America, portando ovunque questo grande ritorno all’insegna del britpop.
Ma se i fan possono consolarsi con la prospettiva di riascoltare “Don’t Look Back In Anger” live, non tutti sono convinti di voler pagare cifre da capogiro per uno show potenzialmente “mini”. La dichiarazione di Liam su una durata di un’ora alimenta un dubbio: è un’esagerazione o dobbiamo aspettarci davvero un live in stile punk, rapido e sporco?
Cosa aspettarsi (davvero) dalla scaletta
Ad oggi, le canzoni più quotate includono classici di ogni epoca Oasis. Ecco l’elenco delle tracce più chiacchierate, ma con l’avvertenza che nulla è ufficiale:
- Acquiesce
- Some Might Say
- Lyla
- Shakermaker
- The Hindu Times
- Columbia
- Cast No Shadow
- She’s Electric
- Stand By Me
- Stop Crying Your Heart Out
- The Importance Of Being Idle
- Half The World Away
- Whatever
- Slide Away
- Supersonic
- Morning Glory
- Rock’n’Roll Star
- Cigarettes & Alcohol
- Don’t Look Back In Anger
- Live Forever
- Champagne Supernova
Liam ha però confermato che non includerà nessun brano della sua carriera solista, mettendo a tacere chi sperava in qualche “contaminazione” extra. Resta ancora aperto il dibattito su “Wonderwall” e “The Masterplan”, veri pilastri del mito Oasis, che difficilmente saranno sacrificati.
Il ruolo di Liam sui social: caos calcolato
Dietro la strategia comunicativa della band c’è un elemento chiave: Liam Gallagher sui social è un catalizzatore di hype ma anche di confusione. Ogni suo post su X (ex Twitter) diventa virale in poche ore, tra battute sgangherate, dichiarazioni criptiche e provocazioni continue. Una vera e propria macchina del buzz che tiene i fan incollati allo schermo e i giornalisti costantemente a inseguire dichiarazioni spesso smentite il giorno dopo.
Del resto, gli Oasis sono sempre stati così: imprevedibili, rumorosi e spesso in guerra con tutti, inclusi loro stessi.
Un live atteso… e contestato
Mentre parte il conto alla rovescia, l’aria è carica di aspettative e tensioni. I Gallagher non fanno nulla per smorzare le polemiche, anzi: la loro stessa storia insegna che il conflitto è da sempre parte integrante del mito Oasis. Tra prove “spirituali”, biglietti negati alla crew e minacce di show lampo, la reunion è già leggenda ancora prima di partire.
Ma alla fine, probabilmente, i fan che saranno sotto al palco a Cardiff o a Dublino non ci faranno troppo caso: basteranno le prime note di “Rock’n’Roll Star” per far dimenticare tutto, almeno per una sera.
Conclusioni
Della reunion degli Oasis si sa poco di certo, se non che sarà rumorosa dentro e fuori dal palco. Dalla scaletta concerti alla durata, passando per i rumors sui biglietti negati alla troupe, tutto alimenta un mito che sembra non voler morire mai. La verità? Probabilmente non la sapremo nemmeno dopo l’ultimo bis. Ma è proprio questo il bello di una band che ha fatto del caos la sua più grande hit.