a cura di Francesco Di Mauro | Tempo di lettura approssimativo: 12 minuti
Peggio di Caino e Abele: risse, insulti e segreti dei fratelli Gallagher

Peggio di Caino e Abele: risse, insulti e segreti dei fratelli Gallagher  ·  Fonte: Passione Strumenti / © Francesco Di Mauro

annuncio

Nel rock c’è un solo litigio che dura da oltre trent’anni e che ha scritto più pagine di gossip, cronaca musicale e aneddoti da bar di qualsiasi altra faida: quella tra Liam e Noel Gallagher, gli eterni fratelli Gallagher, i fratelli-coltelli degli Oasis. Da un sobborgo operaio di Manchester fino ai festival più leggendari, i due hanno trasformato la loro rivalità in un marchio di fabbrica, regalando ai fan non solo canzoni immortali ma anche un reality show fatto di risse, chitarre brandite come armi, interviste velenose e reunion annunciate e smentite mille volte.

annuncio

In questo approfondimento vogliamo ripercorrere ogni tappa di questa saga: dalle origini difficili dei Gallagher alle prime scintille di violenza verbale, fino ai litigi più epici che hanno fatto la fortuna dei tabloid. E mentre la band si prepara a un’epica reunion nel 2025, proviamo a capire se la faida più famosa del rock potrà mai davvero trovare pace.

Dalle case popolari di Manchester al mito Oasis

Crescere a Longsight, nella Manchester proletaria degli anni Settanta, significava avere poche certezze e tanta rabbia repressa. Liam e Noel Gallagher nascono in una famiglia irlandese cattolica, terzo e secondo figlio di Peggy Sweeney e Thomas Gallagher. La loro casa è un susseguirsi di urla, sbronze del padre, violenza domestica e fughe improvvise. Peggy decide di andarsene portandosi dietro i ragazzi a Burnage, un altro quartiere operaio. È lì che Liam sviluppa un carattere incendiario, tipico dei “mad fer it” di Manchester: salta la scuola, ruba autoradio con gli amici e segue il Manchester City come un hooligan. Noel, più grande di cinque anni, si chiude nella sua stanza: non è mai stato loquace, preferisce scrivere testi, grattare accordi su una chitarra scassata, immaginando di diventare qualcuno.

Quella rabbia, combinata a un contesto di disoccupazione cronica e di riscatto proletario, diventa l’humus perfetto per il britpop. Quando Liam forma i Rain, band di amici che suona nei pub di Manchester, Noel capisce che è la sua occasione: entrare in una band, portare le sue canzoni e prendere il controllo. Ma la miccia è già accesa: dal primo giorno, Liam e Noel non riescono a convivere senza scannarsi.

1991-1993: la nascita della faida – Quando tutto sembra promettere guai

Nel 1991 i Rain diventano Oasis. Il nome lo sceglie Liam, ispirandosi a un centro sportivo di Swindon che gli suonava bene in testa. Noel, che fino a quel momento fa il roadie per gli Inspiral Carpets, vede nel gruppo una tela bianca: ha un cassetto pieno di pezzi che spaziano da ballate brit a inni da stadio. Quando entra nella band, detta subito regole ferree: “Io scrivo tutto, io decido tutto. Altrimenti non entro.”

Liam accetta, ma chi conosce i Gallagher sa bene che quel patto è una bomba a orologeria. Noel vuole disciplina e professionalità, Liam porta gli amici ubriachi in studio e comincia a sentirsi la vera star. Nel frattempo Alan McGee della Creation Records li vede suonare a Glasgow: in un attimo, li firma. È il 1993. È nata una leggenda. Ma i semi del disastro sono già tutti lì.

1994: la famosa notte di Los Angeles

La prima crepa diventa voragine durante il tour americano di Definitely Maybe. Siamo a fine settembre 1994, Whisky A Go Go, Los Angeles. La sera prima Liam e Noel scambiano cocaina per metanfetamine. Entrambi salgono sul palco fuori di testa: Liam sbraita, insulta il pubblico, stona clamorosamente. A un certo punto si avvicina a Noel e lo colpisce in testa con un tamburello. Il concerto finisce nel caos. Noel sparisce: si rifugia a Las Vegas, pensando di mollare tutto. È la prima fuga di Noel, ma anche il segnale che da lì in poi ogni tour sarà un campo di battaglia.

annuncio

Quell’episodio è ancora ricordato da tutti i fan come la notte in cui gli Oasis rischiarono di sparire dopo solo un album. A tenere insieme i pezzi ci pensa Alan McGee, che rintraccia Noel in un motel a Las Vegas e lo convince a tornare. Ma la frattura tra i fratelli, da quel momento, non si salderà più.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da YouTube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

1995: Wibbling Rivalry e la mazza da cricket – I litigi diventano merchandise

Nel 1995 i Gallagher non si limitano più a litigare dietro le quinte: esportano la loro faida nelle interviste. John Harris, giornalista di Q Magazine, li registra in un faccia a faccia passato alla storia come Wibbling Rivalry. In 14 minuti Liam e Noel si insultano, si rinfacciano di tutto, si minacciano. È un’istantanea grezza di cosa significhi essere fratelli e rivali: uno parla di musica, l’altro parla di risse sui traghetti e di “essere rock’n’roll sul serio”.

Nello stesso anno arriva un altro aneddoto cult: durante le session di (What’s the Story) Morning Glory?, Liam trascina amici rumorosi in studio mentre Noel prova. Esasperato, Noel afferra una mazza da cricket e lo colpisce. Quella mazza, recuperata anni dopo dallo scrittore Paul Hewitt, verrà venduta all’asta come reliquia di britpop.

1996: MTV UNPLUGGED – La lite diventa spettacolo

Il 26 agosto 1996 è uno dei giorni più iconici per chi ama i drammi Gallagher. Gli Oasis registrano un MTV Unplugged nella splendida cornice della Royal Festival Hall. Liam, che non si presenta mai alle prove, arriva un’ora prima del live e comunica di avere mal di gola. Risultato? Noel si prende tutta la scena. Liam si siede in balconata, tra birra e sigarette, insultando Noel a ogni pausa. I fan lo guardano come se fosse un film di Kubrick: uno suona Don’t Look Back in Anger, l’altro lo sabota dall’alto.

Ma non è finita: pochi giorni dopo Liam si rifiuta di partire per il tour USA. Noel trascina da solo gli Oasis oltreoceano. Liam poi torna, si rimangia tutto e abbandona di nuovo il palco agli MTV VMA dello stesso anno. La tensione tra i fratelli diventa uno spettacolo nello spettacolo. E il pubblico ci sguazza.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da YouTube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Dal 1998 alla Celebrity Deathmatch: i Gallagher diventano cult

Nel 1998 i litigi fratelli Gallagher non sono più solo cronaca musicale: diventano parte della cultura pop. MTV, che negli anni Novanta era ancora la cattedrale globale della musica, li consacra nella serie cult Celebrity Deathmatch. Il format, che vede versioni in claymation di celebrità massacrarsi sul ring di wrestling, dedica ai Gallagher uno degli episodi più visti. Liam e Noel si prendono a sberle, a chitarrafate, a microfoni in testa. La gente ride, ma sa che c’è poco di inventato: fuori dal ring, i due sono davvero così.

In quel periodo gli Oasis sono all’apice, ma dentro sono una polveriera. A Londra, Manchester, Tokyo o New York la storia si ripete: risse tra camerini, insulti nei corridoi di hotel, minacce di scioglimento smentite due ore dopo. I fan imparano a interpretare ogni intervista come un bollettino di guerra: Liam se la prende con i Radiohead («Hanno scritto una canzone su un albero? Ma andate affanculo!»), con Damon Albarn dei Blur («Pompinaro»), con Bono («Sembra una fica quando corre»). Noel non è da meno: prende in giro la voce di Thom Yorke, definisce Chris Martin «un professore di geografia» e annuncia a ripetizione che «preferirei mangiare la mia merda piuttosto che riformare gli Oasis». Nessuno sa più dove finisca lo show e dove cominci la realtà.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da YouTube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

2000: lite di Barcellona e la ferita familiare

L’anno 2000 segna un altro picco di veleno. Dopo un concerto annullato a Barcellona per l’infortunio del batterista Alan White, Liam e Noel arrivano alle mani in hotel. Il motivo? Liam, ubriaco, mette in dubbio la paternità della figlia di Noel, Anaïs, avuta dalla ex moglie Meg Mathews. È il colpo più basso: Noel sbatte la porta e lascia il tour. Tornerà per gli ultimi concerti, ma confesserà di non aver mai perdonato il fratello. «È mio fratello, ma non potrà stare vicino a me finché non si scusa», dirà anni dopo in un’intervista che chiude ogni spiraglio di pace.

Eppure, come sempre, la band resiste. La formula è la stessa: Liam esplosivo e imprevedibile, Noel freddo, burbero ma geniale. Mentre Londra celebra i nuovi eroi dell’indie, gli Oasis si ostinano a restare i padroni del britpop. Ma sotto la superficie, la tensione è costante.

2005: la manipolazione e gli insulti a distanza

Nel 2005 Noel confessa a Spin di aver imparato a “gestire” Liam come un burattino: «Ho scoperto che invece di discutere e arrivare alle mani, posso lavorare sulla sua testa. È terrorizzato da me. Posso fargli fare cose che crede siano scelte sue, ma sono mie. È un’arte che ho imparato.» Una frase che fa il giro del mondo e alimenta l’odio di Liam, che in pubblico continua a presentarsi come “la vera anima degli Oasis”. È in quegli anni che i Gallagher iniziano a usare la stampa per punzecchiarsi a distanza: ogni intervista è un pretesto per lanciare frecciatine. La stampa inglese ci sguazza: ogni frase diventa un titolo da tabloid.

La rivalità raggiunge il suo apice con una serie di scherzi sul tour: Noel svela di aver terrorizzato Liam raccontandogli storie di fantasmi negli hotel infestati. Mentre Liam dormiva, qualcuno entrava di nascosto e spostava i mobili. «Lui aveva paura di tutto, io mi divertivo come un matto», racconta Noel. Se fosse una sit-com, sarebbe perfetta. Ma è la vita vera.

2009: Paris altercation e la fine di un epoca

La sera del 28 agosto 2009, al festival Rock en Seine di Parigi, la miccia esplode. Gli Oasis devono suonare davanti a decine di migliaia di fan. Invece va in scena l’ennesima puntata della saga. Liam irrompe nel camerino di Noel brandendo una chitarra come un’ascia. Noel dirà: «Mi ha quasi spaccato la faccia». È l’ultima goccia: Noel esce dal camerino, si chiude in auto e decide di lasciare la band. «È con un po’ di tristezza e grande sollievo che vi dico che ho lasciato gli Oasis stanotte. Non potevo più lavorare con Liam nemmeno per un giorno», scrive poche ore dopo. È la fine di un’era: la band britannica più importante degli anni Novanta muore lì, a Saint-Cloud. O forse no.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da YouTube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Dopo gli Oasis: Beady Eye e High Flying Birds

Dopo la rottura, ognuno va per la sua strada. Liam fonda i Beady Eye con gli ex membri degli Oasis, ma senza Noel manca la penna magica. I due album, Different Gear, Still Speeding e BE, non decollano. I fan vogliono sentire Wonderwall e Don’t Look Back in Anger, ma non arriva mai niente di nuovo all’altezza. Nel 2014 anche i Beady Eye si sciolgono.

Noel, invece, crea i Noel Gallagher’s High Flying Birds. Non vende milioni di copie, ma conquista la critica. I suoi dischi sono eleganti, adulti, una evoluzione soft del britpop. Nessun gossip da tabloid: solo musica. Ma Liam, intanto, si reinventa re di Twitter: inizia a definire il fratello una “potato”, “patata” imbronciata. Nascono meme, merchandising, una nuova leggenda trash. Se prima si insultavano ai microfoni, ora lo fanno a colpi di tweet.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da YouTube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

2017: l’attentato di Manchester e il litigio sul dolore

Il 22 maggio 2017 un kamikaze si fa esplodere alla Manchester Arena durante un concerto di Ariana Grande, uccidendo 22 persone. Pochi giorni dopo Liam partecipa al concerto benefico One Love Manchester, salendo sul palco con Chris Martin dei Coldplay per cantare Live Forever. Noel non c’è. Liam lo massacra online: «Vergognati, dovresti salire su un aereo e suonare per i ragazzi. Sfigato del cazzo.» Noel replica glaciale: «Ha trasformato una tragedia in una scusa per farsi pubblicità. Deve vedere uno psichiatra.» È l’ennesima conferma: nessuna tragedia, neanche la peggiore, basta a ricucire un legame fatto a pezzi da decenni di rancori.

2020-2023: tra scuse e smentite

Nel 2020 Noel sorprende i fan pubblicando Don’t Stop, un demo inedito degli Oasis. È un brano che risale ai soundcheck di fine anni Novanta. Sembra un segnale di apertura. Liam coglie la palla al balzo: «Gli Oasis non avrebbero mai dovuto sciogliersi. Ti voglio bene, fratello.» I fan sognano una reunion. Ma dura poco: un tweet dopo, Liam torna a insultare Noel.

Nel 2022 Noel ammette: «Gli Oasis vendono più dischi ora che quando eravamo insieme. Forse è meglio così.» Nell’ottobre 2023 Liam lancia un tour per celebrare i 30 anni di Definitely Maybe. Un fan gli chiede: «Sul palco ci sarà Noel?» La risposta è secca: «Gli è stato chiesto, ha rifiutato.» Qualche mese dopo Noel dice: «L’ultimo anno degli Oasis è stato orribile. La gente si illude di una reunion. Non succederà.» Eppure, come sempre con i Gallagher, ogni dichiarazione è una contraddizione in potenza.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da YouTube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

2024-2025: la reunion impossibile che si fa realtà

Il 27 agosto 2024 arriva la bomba: gli Oasis tornano. Non uno show isolato, ma 14 date nel Regno Unito e in Irlanda, da Cardiff a Manchester, da Londra a Dublino. Biglietti esauriti in 10 minuti. I tabloid scommettono: quanto dureranno prima di mandarsi a quel paese? Il web si divide tra fan nostalgici e cinici che prevedono l’ennesimo Paris altercation in versione 2025.

La verità è che questa faida non finirà mai. Liam e Noel sono legati da un filo di odio, ammirazione, dipendenza reciproca. Sono le due facce di un’epopea working class diventata mito: la storia di due ragazzini di Manchester che si contendono tutto, dalla chitarra alla madre Peggy, fino all’amore dei fan. Più di ogni disco venduto, è questo il segreto del brand Oasis: la loro rivalità è parte dello show.

Conclusioni: la saga che continua

I litigi fratelli Gallagher non sono un gossip qualunque: sono un’icona culturale. Una parabola di autodistruzione, riscatto proletario, humour brutale e disfunzioni familiari. In un mondo dove tutto viene anestetizzato, Liam e Noel restano due fuochi d’artificio viventi: la rock band come romanzo psicologico, l’invidia fraterna come carburante creativo.

Che si insultino a Parigi o su X (Twitter), poco cambia: il pubblico li ama perché sono reali. E quando, tra il fumo di palco e le chitarre scordate, sentirai risuonare Champagne Supernova in uno stadio nel 2025, ricorda: ogni nota porta dentro una rissa, ogni coro da stadio è un «fuck off» che i Gallagher si sono gridati in faccia. E forse, alla fine, è proprio questo che ci tiene tutti ancora qui ad aspettare.

Ulteriori Informazioni:

Peggio di Caino e Abele: risse, insulti e segreti dei fratelli Gallagher

Come valuti questo articolo?

Valutazione: Tuo: | ø:
annuncio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *