Arturia AstroLab 88 – La tastiera da palco definitiva?
È passato un anno da quando Arturia ha lanciato l’AstroLab originale. Ora l’AstroLab 88 punta a fare un salto di qualità.
Nel 2024 si è celebrato il 25° anniversario di Arturia, l’azienda francese di tecnologia musicale che ha iniziato in piccolo e che ora, secondo il parere di questo corrispondente, è uno dei principali protagonisti del settore. Per celebrare questo evento, l’azienda ha lanciato due concetti molto diversi e incredibilmente audaci.
Uno era l’eccezionale PolyBrute 12, l’altro era AstroLab, il concetto di tastiera da palco di Arturia che ha unito gli sforzi del software e dell’hardware in uno strumento potente e versatile per il musicista che fa concerti.
AstroLab 88
Ora abbiamo AstroLab 88, una versione più grande e più veloce che offre il tipo di qualità che ci si aspetta da una tastiera costruita per i tour, ma con l’immensa flessibilità di una potente strumentazione software. Sarebbe facile considerarlo come un Analog Lab Pro in una scatola. Tuttavia, va oltre.
All’apparenza, AstroLab 88 è una versione a grandezza naturale dell’originale, con un’interfaccia utente identica e il famigerato e odioso controller a schermo circolare posto al centro. Tuttavia, ci sono due differenze fondamentali, non è un gioco di parole.

Il nuovo keybed
In primo luogo, c’è il keybed. L’AstroLab 61, come credo che dovremo chiamarlo ora, aveva un bel keybed ad azione synth. L’88 è dotata di qualcosa di molto più appropriato. È dotata di Fatar TP-40L, la “L” indica un tocco più leggero.
Avendola suonata nella sala privata di Arturia al Superbooth 25, è incredibilmente piacevole e il tocco più leggero si adatta agli strumenti della V Collection che richiedono stili di esecuzione più veloci. Rispetto al meraviglioso TP/110 montato sulla nuova KeyLab 88 Mk.3, l’AstroLab 88 sembra un po’ più leggera e più ariosa, ma con una maggiore qualità e autenticità dell’azione.

Nuova CPU e firmware
L’altra differenza significativa dell’AstroLab 88 è l’inclusione di una CPU aggiornata rispetto a quella utilizzata nel modello 61. Questo comporta due vantaggi principali, uno è l’aumento della polifonia e l’altro è il miglioramento dei tempi di caricamento degli strumenti più pesanti dal punto di vista dei campioni. L’ho trovato notevolmente più veloce quando l’ho suonato.
Questo incremento delle prestazioni sarà ancora più evidente con la versione 1.5 del firmware dell’AstroLab, che non solo migliorerà le prestazioni, ma supporterà anche la V Collection 11, un migliore trasferimento delle playlist tra Analog Lab e AstroLab, nonché l’editing FX e MIDI diretto e i comandi di program change, in modo da poter controllare i dispositivi esterni direttamente dall’AstroLab.

Questo firmware sarà disponibile anche per l’AstroLab 61 e, mi dicono, migliorerà le prestazioni anche su questo strumento. Mi preoccupo quando vedo affermazioni di “prova del futuro” nei messaggi di marketing, e ho avuto questi dubbi quando ho provato il 61. Solo il tempo ci dirà se il 61 originale rimarrà indietro in termini di supporto alla V Collection negli anni a venire.
In conclusione
L’AstroLab 88 era l’inevitabile passo successivo per questo strumento e le sue capacità di essere utilizzato come tastiera centrale sul palco sono migliorate di molto. Se a questo si aggiungono tutte le caratteristiche già presenti in AstroLab, come la possibilità di eseguire il vocode, di portare l’audio tramite ingressi fisici o via Bluetooth, la connettività WiFi dedicata a un dispositivo mobile per una gestione facile e veloce e il semplice fatto che può contenere più di 40 strumenti e più di 1600 patch, AstroLab 88 potrebbe essere la tastiera da palco più versatile mai realizzata.
AstroLab 88 è disponibile su ordinazione al prezzo di 2.499 euro. Il firmware 1.5 di AstroLab sarà rilasciato entro il 17 luglio 2025.






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