a cura di Edoardo Morena | Tempo di lettura approssimativo: 6 minuti
Orchestral Manoeuvres in the Dark: Suonare Come gli OMD

Orchestral Manoeuvres in the Dark: Suonare Come gli OMD  ·  Fonte: OMD

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Analizziamo la storia del leggendario gruppo synth-pop Orchestral Manoeuvres in the Dark, alias OMD, e scopriamo come sono stati i pionieri del loro sound all’inizio della loro carriera.

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Scherzosamente definiti i Lennon-McCartney del synth-pop, Andy McCluskey e Paul Humphreys si sono incontrati in gioventù in una scuola elementare di Meols, nel Merseyside, dove sono stati presto coinvolti nella scena musicale locale.

Durante questo periodo, hanno lavorato a diversi progetti separatamente, prima di formare la band The Id nel 1977. Sebbene abbiano rapidamente sviluppato un seguito locale, la band si è sciolta l’anno successivo a causa di divergenze creative.

Il suono degli Orchestral Manoeuvres in the Dark / OMD

Nel frattempo, la coppia aveva avviato un side project ispirato ai Kraftwerk, chiamato VCL XI. Con un reciproco disprezzo per la musica chitarristica dell’epoca, in seguito ribattezzarono il progetto Orchestral Manoeuvres In The Dark per evitare di essere scambiati per un gruppo punk.

Sebbene inizialmente non avessero intenzione di portare avanti il progetto, McCluskey e Humphreys iniziarono a esibirsi in locali come l’Eric’s Club di Liverpool. Fortunatamente il loro tempismo non poteva essere migliore, e il loro singolo di debutto Electricity divenne una pietra miliare della musica synth-pop e new-wave degli esordi.

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È proprio questo il brano che li porterà a un contratto discografico a lungo termine con la Dindisc, una sub-label indipendente di proprietà della Virgin Records. La band riceve anche l’aiuto di Gary Numan [Linkare articolo: 949], che li prende sotto la sua ala protettrice come opening act nel suo primo tour nelle arene del Regno Unito.

Quando arrivò l’anticipo per il loro album di debutto, piuttosto che pagare uno studio, la band decise di metterne su uno proprio, The Gramophone Suite. Qui iniziarono a lavorare al primo disco degli OMD, che consisteva sostanzialmente nella loro scaletta dal vivo.

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Korg M-500 Micro Preset

Gli OMD hanno iniziato con un budget limitato, utilizzando spesso e volentieri strumenti di seconda mano, e sono entrati in possesso di un sintetizzatore analogico KORG M-500 Micro Preset, preso in noleggio.

Questo primitivo, ma accattivante, sintetizzatore a singolo oscillatore aveva 6 preset e uno slider chiamato Traveller che controllava contemporaneamente il filtro e la risonanza. Ciononostante, fu usato per creare i suoni dei primi dischi degli OMD, compresa la lead principale di Enola Gay.

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Come alternativa moderna, il Korg Monologue è perfetto per creare lead e bassline simili ai suoni utilizzati nei primi dischi synthpop e offre un campo di applicazione più ampio in termini di sound design creativo.

Il suono dei sintetizzatori di quell’epoca era in genere piuttosto brillante, perché dovevano differenziarsi dagli altri strumenti e mantenere il loro carattere durante la registrazione su nastro. È bene tenerlo presente e tenere aperto quel filtro quando si cerca di ricreare questi suoni.

Korg M-500 Micro Preset

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Korg Monologue Silver
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TEAC A3340S

Il suono del nastro magnetico e l’uso dei tape loop erano aspetti determinanti del suono dei primi OMD. Tanto che chiamarono la loro prima TEAC A3340S, una macchina a nastro a 4 tracce, Winston, come il personaggio principale del famoso romanzo di George Orwell, 1984.

Winston divenne come un altro membro della band, che usarono creativamente in studio ma anche sul palco per riprodurre tracce in playback altrimenti impossibili da suonare con la formazione attuale.

Lavorare con i loop su nastro non è l’idea più pratica in un moderno workflow di produzione musicale. Tuttavia, una loop station come la Boss RC-505 offre un solido sbocco creativo al di fuori della DAW, sia in studio che dal vivo.

Se invece siete alla ricerca di un suono di nastro leggermente degradato o saturato, la T-Racks Tape Collection della IK Multimedia include una versione plug-in del TEAC A3340S stesso.

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IK Multimedia T-RackS TASCAM Tape Collection Download
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Korg MS-20

Il suono “punk” del Korg MS-20 è diventato famoso grazie al suo ruolo nel synth-pop, nel krautrock e, più tardi, nella french house. Introdotto nel 1978, questo mostro monofonico offriva un’architettura semi-modulare, capace di dare vita ai suoni in molti modi differenti.

Paul Humphreys utilizzò l’MS-20 nei primi tre album degli OMD. Il caso più notevole, forse, è nella linea di basso di uno dei brani preferiti dai fan, Bunker Soldiers.

Senza complicarsi troppo la vita, è possibile trovare un’ottima versione plugin dell’MS-20 nella V-Collection di Arturia. Inoltre, se volete, potete ancora seguire la strada dell’analogico con l’MS-20 Mini, una versione più compatta e dotata di MIDI dell’originale.

Quando create i vostri lead e le vostre bassline, ricordate che nell’era pre-MIDI i primi suoni degli OMD erano per lo più suonati e non triggerati, il che conferiva alla loro musica quell’atmosfera unica.

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Korg MS-20 mini
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Fender Jazz Bass

Un altro elemento che cattura il sentimento del processo creativo dei primi OMD è il Fender Jazz Bass del 1973 di Andy McCluskey. Poiché all’epoca era l’unica cosa che la band poteva permettersi McCluskey imparò semplicemente a suonare “al contrario”, ruotando il suo basso in modo che potesse suonarlo come fosse per destri.

Il basso montava delle Rotosounds di medio calibro e, se suonato in prossimità del pickup posteriore, produceva quel timbro twangy e midrange, tipico delle prime registrazioni degli OMD.

Non dovrete cambiare le corde al vostro basso o acquistare un modello per mancini per ottenere il suono e lo stile di esecuzione di Andy. Potrete invece iniziare con qualcosa di accessibile come uno Squier 70s Jazz Bass.

Poiché l’uso di un amplificatore comporta una spesa aggiuntiva, ha senso registrare il basso in DI, in quanto questo produrrà un suono che di differenzia da quello della maggior parte delle rock band della fine degli anni ’70.

1973 Fender Jazz Bass

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Squier CV 70s Jazz Bass MN BK
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Roland SH-

Anche i Roland SH-1 e SH-2 erano elementi importanti tra le prime tastiere di Paul Humphreys. Sebbene questi predecessori dell’SH-101 non abbiano un sequencer né un arpeggiatore, hanno un suono simile e un filtro squelchy.

L’architettura a voce singola dell’SH-01 è simile a quella del 101 con il mixer per le varie sorgenti, ma non consente di combinare le varie forme d’onda nello stesso modo.

Se siete alla ricerca di un suono simile, date un’occhiata a questo articolo sulle alternative all’SH-101, se vi interessano i sintetizzatori hardware in particolare. Altrimenti, il TAL-BASSLINE-101 è un ottimo plugin per ricreare suoni synth-pop.

Se state cercando di produrre un synth-pop in stile OMD, potreste staccarvi dal vostro amato sequencer e sperimentare suonando i vostri synth manualmente. Questo darà alla vostra creatività un tocco più simile a quello della musica creata con questi primi sintetizzatori.

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Fonti delle immagini:
  • Korg M-500 Micro Preset: Synth-DB
  • 2: IK Multimedia
  • 3: Wikipedia
  • 1973 Fender Jazz Bass: Willie's American Guitars
  • 5: Amazona
  • tal-bassline-101_grey-PluginBoutique: Plugin Boutique
  • pluginboutique_logo_bw: Plugin Boutique
Orchestral Manoeuvres in the Dark: Suonare Come gli OMD

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